Ciao Louise. Di dove sei? Che fai nella vita?
Ciao Acqua, sono francese e nella vita faccio la baby-sitter e suono. Sono le mie attività principali ma faccio anche tante altre cose, perché come lo sai il rock non si puo’ fermare.
Come mai ti sei trasferita a Roma? Come ti trovi nella capitale? Ti sei ambientata bene?
Mi sono trasferita a Roma prima nel 2008 per lavoro del padre, andata via nel 2011 e tornata nel 2014. Mi ci trovo molto bene, ci sono tante cose che vanno male o non funzionano, l’ambiente non è sempre simpatico, tutto (anche la gente) è un po’ fermo ma mi sento a casa. Poi esco pochissimo di Roma est, ed è come se vivessi in un paesino tranquillo.
Quando hai iniziato a suonare e ti sei appassionata alla musica?
Ho cominciato a suonare il pianoforte a 5 anni fino ai 20 (mai conservatorio, ho imparato a leggere le note e capirle, ma niente di più serio). Penso che anche prima di nascere ero già appassionata.
Qualche mese fa è uscito il primo disco de Il Gran Diavolato, progetto discretamente delirante di cui fa parte anche Gianlorenzo Nardi che ho già intervistato qualche tempo fa. Il disco è uscito per Selva Elettrica, ho avuto anche occasione di vedervi in azione al Baba Festival di inizio anno al Fanfulla. Com’è nato Il Gran Diavolato? Parlacene a ruota libera.
“discretamente delirante”! Che bello!
Il Gran Diavolato è un posto occupato e auto-musicato, che scopriamo ogni volta che suoniamo cercando di farne una mappa. Il disco su Selva Elettrica è la terra non ferma. Quando ci siamo conosciuti, Gianllo mi aveva chiesto di suonare l’organo nel suo Lac Observation, abbiamo fatto 3 prove in 3 (con Manuel) e poi mai più, ma in 2 abbiamo continuato a suonare insieme perché ci divertivamo tanto. Non doveva “diventare qualcosa” era solo per noi un modo simpatico di passare il tempo. Poi è arrivato il grande maestro del rock che non si ferma: Stefano e ci ha detto di suonare al Baba. Grande angoscia perché era da tipo un mese e mezzo che suonavamo, ma tutto ok e poi abbiamo continuato le nostre esplorazioni.
So che è già pronto un disco nuovo, raccontaci com’è, le differenze dal primo, se c’è un concept o si tratta di tracce separate non necessariamente collegate tra loro.
Nel primo suonavo l’organo, e Gianllo chitarra, organo (c’è uno a 4 mani), sega… Nel nuovo non suono, e Gianllo si è messo a batteria o tastiera. Era il periodo in cui io stavo scoprendo la mia voce, e i pedali attaccati al microfono (Memory Boy + Superego). A volte leggevo, a volte cantavo, cercavo note strane, alte, cercavo di capire i movimenti delle onde… Ci siamo divertiti tantissimo, e il risultato è una specie di bomba allucinata, sicuramente lacrimogena, che assomiglia a questo: https://soundcloud.com/grandiavolato/teaser e rappresenta la banchisa del Gran Diavolato. Sono tutte traccie molto diverse ma dentro quest’idea, sono tutti posti diversi.
Gianlorenzo : “ero sbronzo e non me lo ricordo. Louise me l’ha fatto risentire dopo qualche mese ed è stata una piacevole sorpresa”
Quando uscirà? Ci sono delle etichette interessate o farete un’autoproduzione? La situazione di etichette che stampano roba tipo la vostra in Italia è quasi praticamente assente. In Francia va meglio? C’è più interesse per proposte così fuori dal seminato?
Quando uscirà, non sappiamo. L’abbiamo appena mandato a un’etichetta francese, vediamo se risponde! Se non lo vuole, o ne cerchiamo un’altra o facciamo un’autoproduzione. La situazione generale in Francia, non so se va meglio in realtà. Spesso fanno questa cosa di unirsi e fanno uscire un disco in 5 etichette tipo. Per esempio : https://www.discogs.com/fr/France-Sauvage-Jeux-vocaux-des-bords-de-Dronne/release/6918141 o https://www.discogs.com/fr/Krinator-Missa-Pro-Defunctis/release/7245902 (ascoltateli sono preferiti). Allora non so come fanno, né perché, ma si possono fare tante cose e quindi il paesaggio è anche orizzonte di possibili.
Come funziona la fase creativa? Le vostre tracce sono più atmosfere che canzoni ma a volte hanno melodie, insomma una cosa molto particolare che mi ricorda band tipo Amon Duul. Come registrate? Come nasce la musica de Il Gran Diavolato?
La musica del Gran Diavolato nasce sempre da una piccola cosa che fa scintilla. “proviamo questo strumento”, “che fa se attacco questo pedale?”, “oh guarda che belle note”, “che bel suono”, “facciamo una canzone su (…) ?” Poi ci mettiamo a suonare. Siamo incapaci di fermarci quindi molto spesso mi ritrovo con file di 1 ora, poi sentendolo cerco una parte più bella/interessante e “abbiamo un pezzo!”
Gianllo ci riesce (dice che è perché ha suonato con “gruppi veri”) ma io non so fare la stessa melodia più di tre volte di seguito, anche se sono 5 note. Sul nuovo album c’è una che dura 12 minuti e durante tutto questo tempo faceva la stessa cosa, ed era la quarta volta che lo stavamo suonando. Sono piena di ammirazione
Un po’ di tempo fa mi hai regalato un cd del tuo progetto solista Jonhny Poubelle. Ho apprezzato molto, parlami di quello che fai da solista, di quel disco in particolare e di altri se ne hai fatti.
Come tutto il resto, non doveva esistere. Avevo scaricato Fruity Loops per vedere, mi sono divertita abbastanza per fare due mini album, ma era solo quello, non avevo nessuna intenzione in più. Poi a Stefano è piaciuto uno, ha voluto farmi suonare dal vivo, cosa impossibile poiché inesistente. Quando gli ho risposto che non avevo uno strumento per fare questa cosa e che non avrei neanche saputo che tipo di strumento usare, mi ha detto “beh lo troviamo”. L’abbiamo trovato, si chiama Dino Bombar (https://www.roland.com/fr/products/sh-01a/) e mi fa impazzire. Le cose che faccio non assomigliano tanto al Johnny Poubelle da computer, ma penso che ora abbia preso una forma sua. Adesso ho aggiunto una drum machine, e ogni tanto un altro synth perché il rock non si puo’ fermare e più si è, più si ride. Questo disco “live da Castruccio”, l’ho registrato nella camera di un amico quando era andato via a Natale. Breve storia triste: aveva questo bzzzz strano e interessante nelle casse allora gli ho chiesto se potevo attaccare gli strumenti “per vedere” poi mi sono messa a suonare tantissimo, arrotolata nel piumone, e quando è tornato non funzionava più niente. C’è scritto “RIP le casse di Thibault”, in realtà era l’ampli. Stavo cercando di capire le capacità di quest’astronave, penso ora di averlo capito al 77%. Sono quindi più “esercizi” che pezzi veri, sarei incapace di rifarli, almeno esattamente cosi. Le canzoni in cui c’è voce invece sono stati fatti e ripresi in sala prove. Poi ho suonato dal vivo, era super angosciante ed ero 0% sicura di me, ma mi ha permesso di capire perché lo facevo e dove volevo andare con questa cosa, = continuare! Sto già preparando l’altro, uscirà fra poco (su Selva Elettrica), si chiama KINTSUKUROI. E’ questa tecnica/filosofia di vita giapponese di riparare le cose
rotte con oro, per renderlo e dichiararlo ancora più bello con le sue “cicatrici” che alla fine non lo sono veramente. Questo è più celestiale, certamente personale, e più pensato : ho costruito delle canzoni! Una gran parte però sono ancora cose che sarei incapace di riprodurre perché inventate non pensandoci troppo in sala prove.
Che musica ascolti adesso? E in passato?
A casa mia c’era solo e sempre Radio Classica come sottofondo, in salotto, in cucina, in macchina… Quando si parlava di musica era solo quella (quindi abbastanza vasto, ma comunque prima del 1900, dopo «non è musica»), e non sapevo che esistesse qualcos’altro. Era una passione, volevo essere chef d’orchestre. Poi a 13 anni mi è stato regalato un iPod, e ho cominciato a prendere alle mie amiche le cose che sentivano. Ho scoperto tipo i Beatles, Strokes, Franz Ferdinand, Libertines tutte queste cose. Poi ho cominciato la mia esplorazione, il rock non si è potuto fermare dunque ho ascoltato “di tutto” ma ancora oggi cose “fondamentali” o famose non le conosco, ho grandissime lacune musicali. Non importa perché vado ad emozioni. Ultimamente preferisco le sperimentazioni concrete rumori senza senso o quasi, forse perché quelle che danno non sono quelle che si aspettano.
Riesci a suonare spesso coi diversi progetti? Che tipo di reazione ha di solito chi ascolta?
Il Gran Diavolato suona poco perché Gianllo lavora tanto, ma qualche volta riusciamo ad unire le nostre forze e inventare nuove cose. Esiste anche il Cantiere della Vergogna, con Gianllo e altri amici, una formazione variabile, di strumenti scambiati a turni, e io con Poubelle cerco di suonare quasi tutti i giorni. Penso che chi ascolta, all’inizio fa
ma poi non so. Non riesco mai a prendere abbastanza distanza e capire quanto sia accessibile o ascoltabile. Se chiedi agli amici, ti dicono che è bello ma è perché sono simpatici, per queste cose bisogna non fidarsi. Uno ha detto “mi avete fatto salire l’inferno dentro”, un altro “si è sentito a casa”…
Che bolle in pentola, che programmi hai/avete per questo 2018?
Ovviamente il Gran Diavolato ha già pensato a un nuovo album, abbiamo l’idea quindi ora ci dobbiamo solo mettere al lavoro. Se va tutto bene, pure Poubelle ne farà un altro per l’autunno, o prima, chissà. Voglio continuare a suonare (sempre di più e sempre in più), fare una cassetta del Cantiere della Vergogna, un’altra con il live del Gran Diavolato + Acchiappashpirt (si’, è successa questa cosa !!!), essere sempre più dorata e far fiorire l’intorno.
Link web e riferimenti per ascoltare la tua/vostra musica?
Gran Diavolato : https://www.youtube.com/watch?v=cwDfK3EhZT8 – https://soundcloud.com/grandiavolato – https://selvaelettrica.bandcamp.com/album/sel-96-un-panorama-di-idioti-nudi
Johnny Poubelle : http://soundcloud.com/johnnypoubelle –https://johnnypoubelle.bandcamp.com/releases
Chiusura alla Marzullo, famoso personaggio televisivo italiano che spero proprio tu non conosca: Fatti una domanda e datti una risposta.
Me l’ha fatta un’amica, perché l’unica domanda che mi faccio è “perché” e a quella ancora non ho risposta.
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perché l’organo ?
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Hehe. Dopo 2-3 anni senza suonare, ho sentito una mancanza e ho voluto trovarmi qualcosa da suonare in camera. Un pianoforte non era l’ideale, anche perché volevo suonare IO, non cose già scritte e studiate mille volte e che volevo cambiare strumento, ma non volevo un synth e non so suonare altro. Non sapevo esattamente cosa volevo fare né che tipo di suono volevo, e sicuramente quello da chiesa era perfetto. Un mio amico mi ha detto “sei in Italia, prendi un Farfisa”. Ho scoperto che esisteva un modello che si chiama Matador e ho deciso (si, per il nome) di trovare quello: http://farfisa.org/farfisa-matador-r-combo-organ-162/. Lo amo tantissimo ma non lo uso più, quindi se qualcuno è interessato, mi contatti.