Ciao Paolo. Di dove sei? Che fai nella vita?
Sono nato a Fucecchio (FI) nel 1983. Mi sono diplomato come tecnico dei servizi turisti presso l’istituto Arturo Checchi di Fucecchio. Molti anni dopo ho ottenuto una laurea in Filosofia presso l’università di Pisa con una tesi sul tempo in Bergson. La musica è sempre stata un punto cardine della mia vita. Suono la tastiera dall’età di dodici anni. Questo è stato possibile grazie all’aiuto della mia famiglia e soprattutto di mio padre anch’egli musicista. Ho fatto parte di varie formazioni musicali, come i Gagarin, Empi, Paranoia nel bosco e Uomo Pigiama. Assieme a quest’ultimo ho aperto a gruppi come Nobraino, Dente, Andrea Franchi, Brunori Sas, Dimartino, Verano e Calcutta. Nel 2013 ho creato il mio progetto solista, Jeff Magnetum. Nel 2015 con il progetto Jeff Magnetum ho pubblicato il mio primo disco, “P.l.a.n.e.t.s.”, per la net label Selva Elettrica. Il 23 dicembre 2017 uscirà per Technicolor Dischi e Aloch Dischi (Pisa) il mio secondo album. Protect your home and save your children from dinosaurs. Questo è il riassunto stringato di quello che per adesso ho fatto nella vita.
Quando hai iniziato a suonare? Hai suonato in molti gruppi? Parlami del tuo progetto solista Jeff Magnetum. Come hai avuto l’idea d’iniziare e perché?
Ho iniziato a suonare nel periodo delle medie. In passato ho suonato con i “Gagarin” e con i “Paranoia nel Bosco”, in questo periodo oltre “Jeff Magnetum” suono con “EmPi” e “Uomo Pigiama”. Il mio progetto solista, Jeff Magnetum, nasce nel 2013 come necessità di avere più controllo sulle mie produzioni artistiche. Jeff Magnetum è un progetto ispirato dalla psichedelia anni sessanta settanta, al meno per il momento. Nel corso degli anni ho trovato amici che mi hanno permesso, dandomi una mano, di portare in giro la mia musica. Quando ci esibiamo dal vivo, abbiamo deciso di indossare delle camice hawaiane, come omaggio alla musica dei Beach Boys. Ho creato il nome Jeff Magnetum una notte del 2013, dopo aver ascoltato per la prima volta i “Major Organ and the Adding Machine”e tra l’altro mi ricordo che fuori di casa era in atto una tempesta.
Il nome vuol dire qualcosa in particolare? C’entra con la musica che fai?
Jeff Magnetum è l’evoluzione di un nome appartenente a un cantautore americano nato nel 1970. Jeff Magnetum alla fin fine è solo un nome, però sono contento d’averlo trovato mi piace molto, ne sono stato subito attratto fin dall’inizio. Una volta un mio amico mi disse che tutte le volte che leggeva sulla pagina Facebook Jeff Magnetum, gli veniva a mente un’immagine di un uomo vestito con jeans blu elettrico, maglia rossa, gel nei lunghi capelli neri come la notte e con occhiali da sole messi a contenimento della luce che dagli occhi gli usciva e tutto questo in mezzo a una pista da ballo sul mare.
Io ho ascoltato e apprezzato un bel pò P.L.A.N.E.T.S che credo sia un concept sui pianeti uscito per Selva Elettrica due anni fa. Parlami di quel disco e se hai fatto altri dischi prima.
In ogni gruppo in cui ho suonato, mi sono sempre trovato a realizzare un disco, tali super prodotti, tali meno. Registrare un disco è come dipingere, nel senso che è una esperienza bellissima anche se a volte le giornate non erano sempre perfette. P.L.A.N.E.T.S è un concept sui pianeti del sistema solare, (la nostra casina volante). Ho realizzato questo disco tutto da solo, con un microfono, una tastiera, una chitarra, un basso, una batteria , una scheda audio e Ableton. E’ stato molto divertente registrare la batteria, in quanto ho suonato le varie parti di cui una batteria è composta un po’ alla volta per poi rimontarle insieme per formare il groove che stavo cercando. Ho realizzato P.L.A.N.E.T.S in un mese, lavorando tutte le sere e interi fine settimana. Quando ero piccolo sognavo di viaggiare a bordo di un’astronave e di raccogliere tutti i dati sui pianeti, per poi infine abbandonare il sistema solare e partire per un viaggio verso l’ignoto. Da questo ricordo, da queste idee, ho realizzato l’intero P.L.A.N.E.T.S che potete ascoltare gratuitamente sul bandcamp di Selva Elettrica.
So che stai lavorando al nuovo disco, a che punto sei, quando uscirà e per chi? Hai lavorato a un’idea precisa come per il precedente sui pianeti o invece solo a delle canzoni?
Sto lavorando al nuovo disco da poco più di due anni. Il disco uscirà per Technicolor Dischi e Aloch Dischi il 23 dicembre 2017 e sarà presentato in limonaia a Fucecchio. “Protect your home and save your children from dinosauri” è il nome del mio secondo album. A differenza di P.L.A.N.E.T.S questo disco non è un concept, però attinge da un’idea ugualmente. M’immagino questo disco come una sorta soffitta piena di sogni, di cose vecchie, di pezzi del nostro passato e di un albero natalizio ancora acceso.
Nella tua musica si sentono molti riferimenti al pop psichedelico inglese degli anni 60, ma anche a un mix di altre innumerevoli cose. Che roba ti sei ingurgitato nel tuo percorso musicale e come c’entra con quello che fai… se credi sia cosi?
Io a pelle credo di si. Da quando uso youtube ascolto molta musica psichedelica. Quando ero piccolo, il meccanismo era diverso, ascoltavo le cassette che mio padre si procurava per il suo gruppo, di fatto gli ascolti erano miseri ma più intensi e, infatti, in quel periodo ascoltavo, solamente, i Beatles, Elvis, the shadows. Video Music e poi MTV furono l’unico varco, negli anni 90, sulla musica della mia generazione ma di queste cose ho un ricordo nebuloso.
Come funziona la fase creativa e di composizione di Jeff Magnetum?
Le idee mi arrivano da ogni dove. Tutti i giorni mi metto sul piano elettrico che ho in salotto e in modo ossessivo suono i miei accordi preferiti, ci vogliono circa trenta minuti per far accadere qualcosa senno altrimenti spengo tutto e mi metto a fare altro. Quando tutto funziona, inizio a immaginarmi di essere con i Beatles e solo allora avverto che quello che sto facendo sarà una nuova canzone.

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