Ciao Espada, presentatevi di dove siete? Che fate nella vita?
Siamo per la maggior parte italiani, in parte statunitensi. Nella vita contribuiamo al PIL nazionale in vario modo, ma riceviamo stipendi inferiori alle nostre capacità e al nostro impegno.
Ancora non vi ho mai visto in azione, ma ho ascoltato il disco appena uscito, che ho trovato molto-molto interessante e pieno di svariati e centrifugati collegamenti a tante musiche degne di nota del secolo scorso. Raccontatemi la storia degli Espada.
Gli Espada sono un’iniziativa del cantante e chitarrista ritmico Giacomo Gigli. Gigli è l’autore della maggior parte delle canzoni, il resto sono reinterpretazioni di vario tipo. La colonna sonora di Top Gun è stata una fonte importante di ispirazione, oltre al country meno reazionario e più intimista.
Il nome vuol dire qualcosa in particolare?
È il nome di un modello di automobile che andava per la maggiore tra i chicanos.
Parlatemi del disco appena uscito, c’è qualche cosa che vi ha ispirato, un’idea, un concept o ogni canzone ha una sua storia diversa?
Il contenuto del disco è stato pensato per essere eseguito voce e chitarra, è questa l’unione tra una canzone e l’altra, il concept è la ricerca stessa di un equilibrio tra accordi e melodia. I testi sono in parte veri ed in parte inventati.
Come l’avete registrato?
Dal vivo nella stessa stanza, alcune parti vocali sono state aggiunte in un secondo momento. Alle registrazioni e al missaggio ci ha pensato Dan Kinzelman, mentre il master lo abbiamo affidato ad Antonio Castiello.
Che tipo di musica ascoltate?
Siamo in cinque e sarebbe una lista troppo lunga. Diciamo che c’è musica brutta in tutti i generi, ma è anche vero il contrario. Sicuramente ci piacciono tutte le influenze evidenziate dall’ascolto del nostro disco.
Per chi è uscito il disco e come si fa ad averlo?
Il vinile è uscito per T-Trane, un negozio di dischi di Perugia che da poco ha deciso di essere anche un’etichetta discografica, “Love Storm” è loro seconda uscita, la prima è stata “Caderiva” degli Autunno. Il cd è stato stampato da BVR, etichetta di Foligno (che adesso si è trasformata in Rous Records) per la quale tutti noi, chi più chi meno, operiamo. Si può acquistare attraverso il nostro bandcamp (espadadragonis.bandcamp.com) oppure attraverso la pagina discogs di T-Trane record store.
Dal vivo come siete? Cercate di riproporre le canzoni così come su disco o c’è spazio anche per l’improvvisazione?
Dal vivo siamo abbastanza tranquilli, il live assomiglia molto alle registrazioni.
Che programmi avete al momento? Concerti in giro col disco? State già lavorando a cose nuove?
Nei prossimi giorni avremo la fortuna di suonare molto per i nostri standard e di farlo in dei contesti stupendi: 20 dicembre La Locanda (Collepino), 29 dicembre Christmas Stay (Cagliari), 4 gennaio Bad Peace al Fanfulla (Roma), 5 gennaio Neon Festival (San Benedetto del Tronto), 6 gennaio Carbone Festival (Finale Emilia), 7 gennaio La Casa dalle Finestre che Stridono (Suzzara). Abbiamo delle nuove canzoni, alcune di queste sono già in scaletta. Per il prossimo disco vorremmo partire da un’idea meno precisa, nell’ultimo anno abbiamo maturato una certa comprensione reciproca e ci piacerebbe sfruttarla.
Fatevi una domanda e datevi una risposta.
D: È vero che la musica indie italiana di oggi è più conservatrice e monotona della musica commerciale italiana di 30 anni fa?
R: Sì.