Ciao Giacomo noi ci conosciamo ma chi legge no. Chi sei? Che fai?
Sono ciò che resta di un diciannovenne che tanti anni fa lasciò la propria cittadina di provincia per cercare una nuova realtà da vivere a Bologna, dove attualmente vivo. Qui lavoro in ambito sociale e mi dedico alla musica, la mia principale pratica quotidiana, il mio obiettivo di vita.
Sei polistrumentista, compositore a tutto tondo al di la dei generi e gli stili, hai avuto credo tanti progetti musicali, come nata la tua passione per la musica? Parlaci della tua storia musicale e del tuo attuale progetto solista “Sacrobosco” che credo sia al momento il fuoco della tua attività creativa. Quando è nato, perché, come? …vai a ruota libera
La mia passione è nata ascoltando le musicassette di mio padre in macchina durante le vacanze. Un giorno mise i Rolling Stones e si accese una fiamma più viva delle altre. Mi disse che se mi fossero piaciuti avrei dovuto allora ascoltare i Beatles, che fino ad allora per me erano soltanto i personaggi di uno strano cartone animato. La fiamma a quel punto divenne una bomba a Napalm e tutto cambiò per sempre. Sacrobosco è il mio punto di arrivo, fatto principalmente di ricerca musicale libera, senza troppi canoni, senza sovrastrutture invadenti.
Che stai facendo adesso che bolle in pentola? Stai preparando nuove cose? Concerti in vista?
Il mio prossimo disco a nome Sacrobosco sará un doppio album, diviso in due uscite, che verrá pubblicato nei prossimi mesi da Trovarobato. Ho diversi concerti tra marzo e giugno ed ho la felice impressione che ne arriveranno degli altri.
Mi contattasti per suonare a casa tua, dove per un periodo da vero eroe hai organizzato concertini casalinghi di cantautori o progetti solisti strambi. E’ stato molto bello e caldo ed è stata una delle poche occasioni dove mi sono sentito veramente bene a suonare a Bologna. Tu non sei di Bologna, ma ci hai studiato e poi l’hai scelta per viverci , parlaci del tuo rapporto con la città e dei vari cambiamenti che si sono succeduti negli ultimi anni… cambiamenti che poi in realtà riguardano un po’ tutte le varie città italiane per quanto riguarda la musica, la cultura e l’arte non allineata in generale.
Rischierei di farti uno spiegone infinito in merito, visto che il tema del cambiamento delle città, e di Bologna nel mio caso, mi appassiona molto. Posso dirti che la nota positiva è nella capacità che ha questo luogo di attrarre costantemente nuove generazioni e che Bologna è piena di un fermento dal taglio sempre particolare, poco provinciale e vicino alle tendenze internazionali. È un posto che si rigenera e che é in grado, almeno in parte, di non farsi masticare dai principi del consumo e dalle logiche amministrative che tendono a trasformare le aree urbane in mangiatoie con spritz a 6 euro, mentre nelle periferie agli adolescenti privi di risorse economiche non resta che farsi di Lyrica.
Quanto agli houseconcert, posso dirti che per me sono un piccolo grande gesto politico. Un modo di far incontrare persone all’interno di un contesto puro, dove l’unica cosa che conta è condividere un’esperienza artistica. Li realizzo interamente a mie spese e il ricavato va all’artista. L’obiettivo è dare risalto alla performance e al puro momento di condivisione e partecipazione.
Chiusura di rito Marzullianna ..fatti una domanda e datti una risposta.
“How do you feel?”
“Collins”
https://sacrobosco.bandcamp.com
