U.S. Girls è una ragazza statunitense, di nome Megan Remy. Il suo set è nient’altro che un registratore a bobina, un microfono e 2 pedali. La sua voce fa venire in mente la tradizione canora femminile pop-psichedelica anni 50, primi 60. Il suo cantato viene filtrato attraverso qualcosa che lo devasta oltre il lo-fi, Megan canta libera sui tappeti creati a caso su nastri trovati chissà in quale garage-sale. Le basi su nastro preesistenti ma modificate coi pedali e accelerate o rallentate sul momento fanno venire in mente gli esperimenti di Phil Spector su basi del The Conet Project. U.S. Girls evoca e materializza una mandria di fantasmi arrabbiati che nell’urlare si rilassano e trovano la felicità dialogando con la sua voce eterea. È il pop del nuovo millennio e lei ne è stata una delle più grandi interpreti e autrici… adesso ha preso il volo nel panorama indie rock, è diventata una stellina-ok che suona con una band ma quello che ha fatto all’inizio, autoprodotto e poi stampato dalla Siltbreeze records resta per la storia. Ascoltatela e fate come lei, iniziate a giocare col rumore a caso e cantateci su come con il Karaoke.
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