The Space Lady & Burnt Ones (2015, Castle Face)

Split di qualche anno fa della nostra musicista preferita Space Lady con il gruppo psichedelico californiano Burnt Ones, uscito per la Castle Face di John Dwyer. Il lato della Lady è superiore e comprende registrazioni contemporanee di alcune tra le sue hit/cover eseguite da quando suonava per le strade come busker. Si va da “Across The Universe” dei Beatles, a “Starman” di Bowie, a “Somewhere Over the Rainbow” cantata da Judy Garland nello storico vecchio film “the Wizard Of Oz”. C’è anche un suo pezzo nuovo originale “Do The Next Right Thing” molto toccante, che canta di un mondo migliore dove le persone si vorranno bene. E’ una delle poche musiciste che riesce a far sembrare inedite, personali e addirittura migliori canzoni della storia del rock e la registrazione è di alta qualità, il disco suona molto bene anche sul mio piatto trovato alla monnezza. Il lato b dei Burnt Ones ahimè è abbastanza trascurabile, band molto derivativa che non riesce a far passare emozioni forti. Forse il problema è solamente che nell’altro lato c’è una ragazza aliena-spaziale che ti racconta con semplici canzoni un’umanità ormai quasi andata perduta o forse mai esistita. Però i Burnt Ones, che la omaggiano con “Synthesize Me”, hanno sicuramente il grande merito di aver pensato e concretizzato questo split e la Castle Face di averlo prodotto dopo i tanti dischi mediocri degli ultimi anni.

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