
Ciao noi ci conosciamo ma chi legge no. Chi sei?
Ciaooooo!!!!!! Bella domanda! Sono Francesco Petricca, un tizio. In questo caso mi qualifico come un appassionato di musica e illustrazione varia.
Cosa fai nella vita?
Attualmente vivo facendo la comparsa nei film e nelle serie. Mi ci sono ritrovato dentro così per scherzo. Mi piace soprattutto mettermi i costumi di scena. Non sono molto coinvolto dall’idea di recitare, e in effetti non lo faccio, così la domanda incontra l’offerta e siamo tutti contenti.

Sei un musicista ma anche uno che disegna e i tuoi disegni hanno uno stile molto personale e interessante, parlaci delle due pratiche, come comunicano tra loro, di come hai iniziato, di come si sono sviluppate ecc ecc… insomma vai a ruota libera.
Suono in un gruppo abbastanza longevo, ma non particolarmente popolare, chiamato Nastro. Attualmente siamo in due: io e Manuel Cascone. Non mi chiedete che musica facciamo perché non lo sappiamo manco noi, se lo sapessimo ci fermeremmo in tempo. Potete ascoltare tutto qui: nastro.bandcamp.com, così vi fate un’idea e del male da soli. Lo stesso discorso vale per i disegni: non sono legato a uno stile particolare, quando disegno non so dove andrò a parare, le cose si svelano un po’ per volta. Ho iniziato a disegnare da bambino perché mi piacevano molto i fumetti, quelli in stile umoristico. Sono entrato al liceo artistico a 13 anni (ho trovato il portone aperto), a metà degli anni ’90, mentre nel frattempo esplodeva la mia passione per la musica. Mi ha convinto soprattutto l’idea del punk, senza il punk non mi sarebbe mai venuto in mente che potevo farcela anch’io. Poi mi è venuto in mente, ma siccome sono uno che non molla facile, non ce l’ho fatta lo stesso. Dopo ero sempre più onnivoro di ascolti. Scoprivo sempre di più un mondo di suoni che, a causa della mia precedente grafomania, riuscivo a visualizzare nella mia testa in forme immaginate e vedevo che suonare era come disegnare nell’aria. Incredibile. Così le due cose sono andate a braccetto per tutto il resto della mia vita e sono contento di aver fatto questo strano percorso. Uscito dal liceo, oltre alla musica, mi sono occupato di “tecniche espressive” che per me erano nuove, come il video, il collage, la grafica digitale (lo so che è una parolaccia, scusate). Solo in tempi più recenti sono tornato al disegno puro e semplice, dopo aver realizzato le illustrazioni (queste al computer) per la raccolta di poesie “Urti e Canti” di Enrico Le Pera, pubblicata da pochissimo da Ensemble. Ho sempre sognato di illustrare un libro, il fatto che sia successo mi ha quasi miracolato: ero ormai convinto che non sarei stato più capace di affrontare l’illustrazione tradizionale, manuale. Invece, da un giorno all’altro, ho deciso di provare ed eccoci. In più questi disegni mi pare raccontino qualcosa, e più di qualcuno mi ha detto che si aspetta da me un fumetto, prima o poi. Ma non lo so. Io riempio i fogli di figure, di situazioni che si possono mettere in relazione fra loro oppure no, in cui succedono cose non chiare. La storia la fai tu. Mi piace il fumetto, ma non ho mai davvero letto i fumetti. Forse questa è la chiave. Mi annoiano i baloon. Altri mi dicono che disegno rebus, anche se non ci sono le lettere e non c’è una soluzione. Mi sembra carino.

Cha stai facendo adesso?
Sto finendo un nuovo albo con i Nastro. Non so quando metteremo il punto, vediamo. E’ anche in forno una cassetta con Cristiano Carosi. Lui ha questa piccola etichetta chiamata Robba, pubblica tirature limitate di nastri con packaging, secondo me molto belli, realizzati a mano con una cura che ammiro moltissimo. Cura e manualità che riesce ad applicare a tutto quello che fa. Grande. Per il resto, come vedi, disegno.

Cosa vuoi? – Programmi e “progetti” per il 2022 – Fatti una domanda e datti una risposta alla Marzullooo.
Dunque, al momento vorrei portare avanti queste cose di cui ti parlavo che ho in corso, anche se non gliene frega niente a nessuno, e vagli a dare torto. Ci sarebbe anche l’intenzione di andare in giro a presentare il libro di Enrico Le Pera con le mie illustrazioni (“Urti e Canti”, Ensemble 2022). Poi la solite robe: vorrei fare i soldi senza fare una mazza e non essere sfigato con le femmine. Ah, no, scusa per le ultime due, mi hai chiesto i progetti per quest’anno, mi ero distratto…
Una domanda alla Marzullo, dunque…
Sono un robot?
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