Mi ricordo ancora quando Manuel, grande amico di Aosta e compare di Mastico e Cabernet Voltaire mi passò questo disco (Manuel ai tempi mi aveva passato anche i Dead Moon). L’epoca d’oro dello stoner era già che finita da tanto tempo, c’erano oramai solo gruppi cloni di quelli che erano diventati di culto tipo Kyuss e Sleep. Io ero da tempo annoiato dal genere e coi compari Ultra Twist ci stavamo immergendo fino al collo nel garage-punk lo-fi. Quindi appena misi il disco pensai ad altri cloni e invece mi sbagliavo di grosso. Certo i Birds of Maya non inventano nulla di nuovo ma vanno più a ritroso nell’ispirazione, pescando dai devastanti Blue Cheer, quelli che Ty Segall ha cercato invano di clonare coi Fuzz. Ecco questo disco è una bomba assoluta, una violenza sonora mai sentita, metà approccio cadenzato-pestato heavy rock, metà garage rock-lofi tutto condito con olio di noise estremo. Un disco assolutamente devastante se vi capita tra le mani abbiatelo.
Ascolterò
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