Recensione Punk Xerox – Rotolare (di Diego Curcio)

Questo nuovo capitolo del progetto Punk Xerox, versione krauta e spericolata degli incubi punk di Luca (qui suona tutto da solo), è un altro album intenso e unico. Si parte con “Heavy Mental”: una filastrocca space, ipnotica e dolcissima al sapore di cioccolato. “Rotolare” la title track, è leggermente più oscura, vicina al rumorismo e all’avanguardia. Un pezzo che cambia pelle in corsa: all’inizio è più cupo e angosciante, ma poi, di colpo, inizia a espandersi e perdersi in qualche cometa lontana. “Piezo Beat” è invece una danza elettronica ad alto voltaggio, un walzer al cardiopalma, che prepara il terreno per “Landescape”, dove torna il clima cupo e inquietante di “Rotolare”. Il brano somiglia al viaggio in un limbo di suoni lontani e ripetitivi, che si scioglie in un incubo malinconico. “Paceco”, l’ultimo pezzo (prima dei due secondi di “Stacca il Jack”) inizia con la solita camminata in punta di piedi di suoni impercettibili e lontani, per poi farsi sempre più insistente e ossessivo. Una cometa bucolica, che si spegne in lontanza. (Diego Curcio, cretinetti Zine)

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