Ciao Beppe di dove sei? Che fai nella vita? Quali sono i tuoi interessi e passioni ?
Ciao Luca, grazie dell’intervista…Sono di Milano, il mio lavoro principale è tecnico audio luci, seguo soprattutto piccole compagnie teatrali; è un lavoro che mi piace, è performativo, mi da l’opportunità di andare in giro e mi lascia anche tempo libero. Faccio anche piccole riparazioni e compravendita di strumenti musicali e quando capita montaggio audio. Mi interessano le forme della natura, le dinamiche sociali, l’improvvisazione, anche come pratica di vita. Mi interessano moltissimo i suoni, mi piace ascoltarli, registrarli, nominarli e organizzarli in archivio. Mi piace produrli: uso percussioni, oggetti maneggiati in vari modi, microfoni a contatto e cose elettroniche, a volte la voce, odio le tastiere ma mi piace moltissimo improvvisare al pianoforte.
Noi ci conosciamo bene ma chi legge no, raccontaci dei tuoi progetti musicali, quando e come nata la tua passione per il suono?
Ho iniziato a suonare la batteria e l’armonica a bocca, poi ho continuato con flauti clarinetto e percussioni, intanto facevo i primi esperimenti elettroacustici e le prime registrazioni su cassetta. Poi ho comprato il mio primo synth analogico, un Korg MS20, erano gli anni dell’avvento del MIDI e del DX7, nessuno voleva più l’analogico. All’inizio mi piaceva il rock duro, il blues poi cose più progressive, ma sono il punk e le musiche di derivazione africana che mi hanno cambiato la vita. Per quanto riguarda l’avvicinarsi al suono…., mi ricordo che ero sempre molto affascinato dalle intro dei brani musicali e mi chiedevo perché fossero così brevi…., è iniziata così, mi sono interessato anche ad aspetti più concettuali, “Il paesaggio sonoro” di Murray Schaefer è stata una lettura fondamentale, ma non ho mai studiato musica. Orchestro poco, preferisco strutture soniche semplici ma con un contenuto ritmico controverso. Mi interessano anche molto l’aspetto sociale e spaziale del suono. Ho un rapporto un po’ conflittuale con il momento della registrazione: non mi registro molto e preferisco farlo nell’aria con un registratore portatile, sia che si tratti di suoni acustici o prodotti elettricamente.
Fai tante cose dalle sonorizzazioni di film super 8 a cose ultra sperimentali, lavori sulla spazializzazione, installazioni audio, musica per poesia ecc ecc. Qual’è il tuo approccio alla creatività musicale ai diversi contesti?
Faccio cose diverse, sonorizzazioni con la bicicletta preparata e performance senza amplificazione, registrazioni ambientali e montaggio audio, ma l’approccio è sempre più o meno simile. All’inizio ho bisogno di un supporto “concettuale”, parole e\o immagini, si ipotizzano poi le modalità produttive e il tipo di suono che si vuole mettere in atto, successivamente ne si verifica nella pratica l’efficacia. Nella realizzazione finale, nel bene e nel male, è sempre l’ascolto e l’improvvisazione a prevalere, sia che si tratti di un montaggio o di un live . Questo processo può durare poche ore o al limite anche pochi minuti, fino a un mese o più, ma rimane sostanzialmente lo stesso.
Che stai facendo adesso? Quali sono i prossimi progetti?
Al momento sto improvvisando da solo, su un piccolo synth modulare senza campionamenti ne effetti… ne escono cose varie, textures più o meno ritmiche, spesso cose magmatiche o brulicanti. Parallelamente continuo l’attività di registrazione e archivio sonoro. Quello che mi interessa al momento sono agglomerati di suoni piccoli, micro ambienti biologici, movimento di insetti, vagiti, fermentazioni…, prossimamente vorrei far qualcosa di più danzabile, poliritmi e roba del genere.
Dove si può ascoltare la musica? Come si fa ad avere le copie fisiche nel caso ci fossero ? E come si fa a farti suonare?
Ho messo recentemente alcune cose su bandcamp, a nome “sordità selettiva”, ho anche dei cd fatti in casa con copertine a collage e tutto, per averli basta contattarmi per e-mail all’ indirizzo scrambledhead@gmail.com.
Per farmi suonare basta chiamarmi e dirmi “Beppe, suoniamo?! “ ed è fatta. Sono interessato anche a progetti ibridi , soprattutto in interazione con la parola.
Ringraziamenti e saluti.
Ringrazio soprattutto te, mi hai coinvolto in un sacco di situazioni e ci siamo fatti delle belle suonate, Livio e Frenk per il grande incoraggiamento nella fantastica avventura bici preparata, Unza, Torchiera e tutti gli spazi che credono nella condivisione e nel suono selvatico.
Beppe Sordi, fatti una domanda e datti una risposta.
La domanda è “Che senso ha fare musica sperimentale oggi?”, la risposta è “ Assolutamente nessuno!!”…..a parte gli scherzi, penso che la musica senza dimensione sociale sia vicino a zero, a volte vorrei essere nelle piazze a suonare il liscio.