DUODENUM – SENZA CATENE

01senza-cateneLa grande nevicata del 2012 a Roma è ormai entrata nel mito. Durante il pomeriggio, in poco più di due ore caddero circa 80 centimetri di neve che bloccarono completamente la città, facendola precipitare in silenzio irreale. Il sindaco dichiarò il coprifuoco (come se ce ne fosse il bisogno) e tutto tacque per ore ed ore. Non proprio tutto però.

Quel silenzio irreale fu sconvolto da un altro mito, nato in quella incredibile sera del 10 febbraio. E noi merdosi siamo qui per raccontarvi quella sera maledetta, da sogno e da incubo, che ha ispirato le leggende più improbabili ed indicibili; ma questa, signore e signori, è la vera storia degli eventi che sconvolsero la sponda est del Tevere in mezz’ora.02senza-catene

Era in programma per quella sera, il concerto dei Duodenum, il mitico duo in attività dagli anni ’40 (ma mai invecchiati, roba di patti col diavolo, vecchie storie), che riesce a fare più casino di una fanfara di ani, producendo musica celestiale per riti orgiastici e lavande gastriche. Il vinile ha sempre rifiutato di essere inciso da queste armonie, chissà poi perchè.

03senza-cateneEbbene, il concerto si tenne, noncuranti del coprifuoco e della montagna di neve che aveva ricoperto la città; la location era lo storico Dalverme, club aperto negli anni ’70, che ne aveva viste di belle in quasi 50 anni di storia nella sua cripta adibita a sala concerti (nota di colore: si dice ci siano scheletri e reliquie varie incastonate nei muri del piano inferiore).

Ma non fu tutto così semplice, anzi.

Number 71, di stanza a Napoli, doveva riuscire a raggiungere Roma, e l’impresa fu a dir poco ardua. I primi 100 km filarono via lisci, ma i successivi furono, a dir poco, un incubo. La neve aveva superato il livello del guardrail e l’autostrada era diventata una04senza-catene specie di autoscontro alla cieca. Ovviamente il nostro eroe era sprovvisto di catene per la neve, ma quello era l’unico concerto che si sarebbe tenuto in tutta la capitale quella sera e quindi lo attendeva il pubblico delle grandi occasioni. Proseguì noncurante dei camion che gli tagliavano la strada derapando e delle macchine che viaggiavano inspiegabilmente a mezzo metro da terra. 6 lunghe ore ci erano volute per percorrere la seconda metà del viaggio ma, come nelle splendide pubblicità dell’amaro montenegro, il nostro era in salvo.

Il Dalverme era stracolmo: 7 persone affollavano la cripta, 7 coraggiosi che avevano sfidato il gelo e soprattutto il coprifuoco imposto dalle autorità.

L’esibizione fu a dir poco infuocata, fatta di sangue, sudore, peti e tanta merda. Tab_ularasa strillò anche il suo intestino, number 71 era letteralmente indemoniato, e i 7 saggi che erano riusciti a farcela furono ripagati dal concerto del millennio.

shot_1328911905203In seguito si scoprì che Number 71 aveva invocato il potere dei grandi antichi per riuscire ad arrivare sano e salvo, e da quel giorno la sua mente non è stata più la stessa (in realtà già era un tantino instabile).

Questa è la registrazione di quella sera magica e maledetta.

Se provate ad ascoltare con molta attenzione e col giusto stato d’animo, in mezzo alle insopportabili distorsioni, potrete sentire un specie di filastrocca, che fa più o meno così: “Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn”

Vi ricorda nulla?

duodenum – Senza Catene dal Verme, venerdì 10 febbraio 2012

MERDA ZINE #3

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