Ciao Cazzurillo
Come stai? Che fai nella vita?
Ciao Acqua Non Potabile, sto bene grazie, ho il raffreddore.
Nella vita “normale” cerco di fare la persona “normale”. Nella vita “ideale” sono CAZZURILLO una casinista menefreghista musicalmente impavida e solitaria.
Di dove sei e quando hai iniziato a suonare?
Prima di Cazzurillo hai suonato in altri gruppi?
Parlami del perché hai deciso di iniziare ad essere Cazzurillo, insomma raccontami la tua storia.
Sono di Grinchland.
Ho iniziato a suonare la chitarra classica a 11 anni, mi fu imposta da una commissione di esperti didattici, perché avevo le mani troppo piccole e quindi, secondo loro, non adatte allo studio del pianoforte (mio grande amore da quando avevo circa 2 anni per via di mio zio che lo suonava sempre). Il mio insegnante di chitarra fu davvero pazientissimo con me, alla fine dopo un biennio di mio rifiuto totale verso lo strumento, é riuscito a farmelo apprezzare, diventando così “la mia grande alleata inseparabile” con cui ho cominciato fin da subito a comporre i primi selvaggi brani pre-adolescenziali + l’80% del mio attuale repertorio cazzurillico e non. Si chiama “Malagueña” proprio come il primo brano che imparai a suonare senza spartito (e senza plettro, bei tempi ahahah!!!). Inoltre da quando in giro si era sparsa la voce che non molestavo più i pianoforti altrui, le persone/ amici/ conoscenti/ parenti che ne possedevano uno, avevano ripreso ad invitarmi a casa loro regolarmente, favorendo così il mio rientro definitivo in società 😀
Da bambina mi piaceva molto anche registrare voci e suoni con il Fischer Price, suonare le pentole sul balcone di mia nonna, duettare con l’ologramma di Lucio Battisti le sue hit usando il Canta Tu, improvvisare coreografie con tanto di salti mortali dal materasso a molle dei miei genitori sulle note delle grandi sinfonie dei grandi compositori come Cajkovskij, Prokofiev, Ravel, Wagner, Carl Orff, Strauss. Per fortuna avevamo la moquette e non sono mai scivolata o ferita, a parte qualche botta di poco conto quando perdevo l’equilibrio e andavo contro le chiavi degli armadi o gli spigoli dei comodini durante i volteggi, pirouettes e spaccate in aria :)!!
Dai 14 ai 25 anni circa ho cantato/ suonato in varie band riot grrrl – alternative – psychedelic – experimental – noise – post punk – electronic – lofi blues per lo più sconosciute o quasi, i cui ripetuti fallimenti – scioglimenti – abbandoni, mi hanno portato definitivamente a dedicarmi solo ed esclusivamente a CAZZURILLO, cioè a me stessa.
Da un po’ é uscito “Greetings From Grinchland”, il tuo ultimo disco. Raccontami come é nato, come é stato registrato, se ci sono state delle collaborazioni, per chi é uscito e ovviamente come si fa ad averlo.
G.f.G https://cazzurillo.bandcamp.com/album/greetings-from-grinchland, che dopo Mailakoki é il mio secondo album, é nato da una fortissima esigenza personale nel voler manifestare tutto il mio dissenso – disgusto – disagio verso la città di Grinchland. Per comporlo, svilupparlo e ultimarlo mi ci é voluto diverso tempo, complice anche il fatto di abitare a Grinchland, “Playcity” per eccellenza (https://youtu.be/elb5Thdrd0I), dove si viene o si ritorna principalmente per cercare “lavoro” e senza accorgersene si finisce per spendere la maggior parte del proprio tempo e denaro in vere e proprie “stronzate” in compagnia di avvoltoi, sanguisughe e vampiri dal sorriso smagliante finto rassicurante (https://youtu.be/oYLnZWj7SE8) Inizialmente dovevano essere 12 brani, come i mesi dell’anno e i segni zodiacali, ma poi ho deciso di pubblicare a parte nel 2013, qualche anno prima della uscita di “G.f.G”, la 12sima traccia, della durata di 18 minuti e divisibile in 13 parti distinte, “Ghosts are surfing now!” https://cazzurillo.bandcamp.com/album/ghosts-are-surfing-now sottoforma di EP autoprodotto dalla mia etichetta La Solita Minestra. Le restanti 11
tracce di G.f.G rappresentano uno spaccato di diversi aspetti della vita e società Grinchlandiana, in pratica sono 11 episodi ciascuno dei quali racconta cose vere o rielaborate o totalmente immaginate, vissute direttamente dalla sottoscritta o da altri personaggi reali e irreali. Ho comunque cercato di estraniarmi il più possibile come voce narrante (volutamente da me tenuta “sotto” durante i mixaggi) per dare più risalto alle parti strumentali e vari elementi di contorno. Il mio obbiettivo era di ottenere un sound fangoso, denso, impastato come una sabbia mobile dentro al quale siamo stati ingurgitati e da cui non si riesce più ad uscire. I vari pezzi sono stati da me composti mediante l’uso della sovrapposizione di decine e decine di tracce “spazzatura” che avevo precedentemente messo da parte, il tutto rimodellato da un ossessivo taglia-cuci compulsivo con continui cambi d’idea regolati dai miei molteplici sbalzi d’umore/ stati d’animo, arrivarci in fondo é stata davvero dura ahahah!!! Diciamo che ogni fase del disco (dalla composizione all’editing, al mixaggio al
mastering, per non parlare dell’artwork…) ha avuto una “propria avventurosa vita a sé” e questo non sempre per colpa mia ahahah!
L’album vede anche la partecipazione di alcuni preziosissimi ospiti, come Beppe Mondini (Meteor, Ottone Pesante), Gabriel Marzi (Dolpo), Re Beluga (Marco dei Wolfango), Roberto Maggioni (Raubaus, Eternal Zio), Andrea Rovacchi (Julie’s Haircut) da me direttamente coinvolti per improvvisare in fase di sovraincisione su alcuni brani dell’album. Andrea Rovacchi in particolare ha giocato un ruolo fondamentale durante gli arrangiamenti, editing e mixaggio del disco in veste di grande amico/ consigliere/ musicista e co-produttore. Per avere G.f.G i 4 modi classici sono:
1) Quello mondano: venire a uno dei miei concerti
2) Quello esterofilo: ordinarlo sul sito delle due etichette: la belga Cheap Satanism Records: http://www.cheapsatanism.com/catalog/cheap666-034/ e la francese Lentonia: lentonia.com/shop.html
3) Quello globalizzato: comprarlo da alcuni noti online store: tipo Amazon o in streaming su Bandcamp, Soundcloud, Spotify, Deezer, I Tunes etc
4) Quello intimista: contattare me in privato scrivendo a: lasolitaminestra.agency@gmail.com oppure tramite fb https://it-it.facebook.com/CAZZURILLO/
il 5) quello “c’era una volta” ovvero andare in negozio, credo valga solo per l’estero.
Purtroppo alcuni negozi “specializzati” che ho fisicamente contattato qui a Grinchland poco prima che uscisse il disco, nn si sono dimostrati molto interessati alla mia proposta di conto vendita e nn avendo io un distributore qui in Italia, ho preferito a un certo punto lasciare perdere…
Io ho anche un tuo vecchio cd che credo sia una un’autoproduzione. Parlami delle uscite precedenti. Quanti dischi hai fatto? Compilation ecc?
La mia “discografia”, se così proprio la si vuol chiamare :), é piuttosto mista e caotica, come me del resto 🙂 :). Su supporto anche fisico, cioè cd, ad oggi sono stati prodotti soltanto 2 album: “Maialkoki” https://cazzurillo.bandcamp.com/album/maialkoki (2007 autoprodotto); “Greetings from Grinchland” (2016/ 2017 Cheap Satanism/ Lentonia/ La Solita Minestra) e 1 EP: “Ghosts are Surfing Now!” (2013 autoprodotto La Solita Minestra Records). Poi nel 2017 “Dead in the head” (https://youtu.be/fhBAU7BveZc) una versione da me pesantemente riarrangiata del celebre brano di Rowland S. Howard e Lydia Lunch é stato selezionato da Lentonia Records etichetta parigina per l’uscita su cassetta e in digitale della compilation “Planète Hurlante # 2” https://lentoniarecords.bandcamp.com/album/plan-te-hurlante-2 . Lo stesso brano, ma registrato alcuni anni prima in versione acustica (https://youtu.be/yNkLpfWk_mE) invece si trova nella mitica compilation “Cacaoke” uscita in cd e digitale nel 2014 per Bubca, Pazuzu, Osso Sacro e Drug City Records all’interno della quale si possono trovare nomi di spicco del panorama underground nazionale come: Craxi Driver e Tony Arruso, Fuffa Farfa, Duodenum, Holiday Inn, Karma Fish, Tab_Ularasa e tanti altri. Tutto il resto della mia produzione si può
trovare, ascoltare, scaricare, comprare principalmente su: Bandcamp https://cazzurillo.bandcamp.com e Soundcloud https://soundcloud.com/cazzurillo. Nel 2014 ho anche collaborato con il mitico duo ebolitano “Maybe I’m”, prestando voce + urla isteriche in un brano del loro ultimo disco “Bwa Kayiman”, il pezzo si chiama “Commen-sale” https://maybeimnot.bandcamp.com/track/commen-sale, é stato molto divertente lavorare con loro, sono bravi guaglioni e quell’anno lì, ho anche partecipato come corista a qualche loro concerto.
Come funziona in sala prove, nel senso suoni da sola ok.. quindi come funziona la fase creativa e la composizione? E invece come ti prepari a un concerto?
Bé, da sempre il mio sogno sarebbe quello di abitare in una casa-studio-sala prove dove poter fare casino qualsiasi ora del giorno e della notte di qualsiasi giorno dell’anno, ma non potendomi permettere niente di tutto ciò, mi limito a scrivere testi, comporre, suonare e registrare “silenziosamente” i miei brani in ambiente domestico (stanzetta sgabuzzino) per poi provarli, finalmente rumorosamente, in una sala prove che, per motivi economici, prendo in affitto a ore solo in prossimità dei concerti e dove, tra una prova scaletta e l’altra, mi capita di fare qualche “break cazzeggio” in cui butto fuori suoni/ ritmi/ loop a caso suonandoci/ cantandoci sopra sempre a caso. Successivamente, riascoltando le prove che maniacalmente registro ogni volta, se di questo materiale di cazzeggio improvvisato, c’é qualcosa per me di vagamente “interessante”, lo metto da parte per poi tornarci sopra in seconda battuta, rielaborandolo sotto forma di nuovo brano o base. Comunque i brani di cui mi ritengo più soddisfatta sono in realtà frutto di un errore o semplicemente nati per gioco magari partendo da rumori/ suoni da me registrati sul momento o in precedenza chissà dove in giro.
Da quanto ne so gli ultimi dischi sei stata in studio, e hai registrato un po’ li è un po’ da sola credo. Sbaglio? Quando ti registri da sola che metodo usi per registrare?
In realtà in studio di registrazione, seppur in una vita precedente li abbia frequentati spesso per lavoro e motivi personali, ci bazzico pochissimo: a) perché mi piace inizialmente lavorare autonomamente alle mie cose seguendo i miei tempi (lunghi), mezzi (poveri) e idee (variabili); b) xché considero lo studio come un “qualcosa di talmente di lusso” dove andarci con del materiale già ben organizzato e idee molto chiare in modo da non perdere di vista la propria identità/ gusti e coerenza con se stessi quando il fonico o produttore del caso metteranno le mani sui provini, lasciando comunque lo spazio necessario per ragionare assieme sul “cosa é meglio” per i brani e farsi consigliare da chi le cose le vede/ sente in maniera decisamente più obbiettiva di chi le ha composte/ suonate fino a quel momento.
L’importante é affidarsi a qualcuno che professionalmente stimiamo e conosciamo bene per come lavora. Purtroppo in giro é pieno di quaquaraquà ladroni sboroni (soprattutto gente che milita o ha militato nelle band) che si definiscono “fonici” o “produttori” solo perché sanno vagamente spippolare su un mixer o hanno sul computer qualche programmino del cacchio oppure il papà/ la zia/ il nonno o la nonna gli ha comprato l’attrezzatura costosissima che manco sanno usare. Nel mio piccolo, mi ritengo estremamente fortunata ad avere la possibilità di potermi confrontare spesso con Andrea Rovacchi, il quale, prima di essere mio co-produttore a tempo perso, é innanzitutto un mio caro amico a cui voglio molto bene e stimo enormemente. Anche se abbiamo due approcci completamente diversi nei confronti della musica (io prolissa + tecnicamente punk, lui conciso + tecnicamente competente) e le nostre sessioni in studio iniziano e finiscono sempre con scontri e scaramucce, ascoltandoci e rispettandoci l’un l’altro, riusciamo sempre e comunque a ottenere un risultato finale di cui siamo soddisfatti entrambi. E questa per me é davvero una gran cosa!
Ascoltando l’ultimo disco si capisce che sei una grande appassionata di musica a tutto tondo. Che tipo di musica ascolti adesso e quella che hai ascoltato in passato?
Ecco, questa é la tipica domanda che leggo spesso con curiosità ed un pizzichino di malizia nelle interviste altrui, ma spero sempre non la facciano a me ahahah. Comunque sì, volente o nolente, nel bene e nel male ascolto (e registro) proprio di tutto!
D’altra parte in una città come Grinchland il vero silenzio non esiste da nessuna parte https://cazzurillo.bandcamp.com/track/intermezzo-2, neanche nei tanto frequentati e costosissimi centri yoga o silence room che vanno molto di moda ultimamente tra chi se li può permettere (io non di certo ahahah), figuriamoci sui mezzi/ in casa con vicini/ parcheggiatori molesti/ rumori del traffico, sirene varie etc etc o paradossalmente anche nei rifugi in montagna dove attraverso i megafoni attaccati ai muri ti trapanano il cervello + timpani costringendoti ad ascoltare roba – se va bene – tipo Iva Zanicchi – se va male Jovanotti, Tiziano Ferro & co..e tu magari ti fai i km x un po’ di pace e invece no, devi ascoltare sta merda mentre sei immerso nella natura…poveri noi e poveri animali del posto! Per fortuna ho sempre con me tappi, auricolari e registratorino a portata di mano!
Che gruppi ti piacciono italiani e stranieri di ieri e di adesso?
Mmmm nn saprei, continuo a pensare a quei poveri cerbiatti, caprioli, stambecchi…non riesco proprio a concentrarmi, rischierei di dare risposte a caso (come ho già fatto in passato) di cui potrei pentirmi amaramente….ahahahah ;P
Ovviamente, oltre agli stimoli che vanno e vengono a seconda del periodo e arricchiscono costantemente il mio bagaglio di ascolti, ho i/ le miei/ mie grandi maestri/ e capisaldi che nessuno può toccarmi, ma essendo io una persona piuttosto gelosa, possessiva e riservata me li tengo per me, xché la “famicchia nun se tokka!!!” Diciamo che vorrei davvero evitare di rispondere a questo tipo di domande con liste infinite di nomi, titoli, date, periodi, generi etc etc, visto che molto spesso si rischia di essere fraintesi e giudicati come “sapientoni” o al contrario “ignoranti”, “leccaculo” (della serie, tu citi ammmé, che io cito attté) o semplicemente “modaioli/ paraculi”, cose che ovviamente io non sono! 😉 Tanto so già che prima o poi mi pentirò anche di questa di risposta ahahahah!!
Come sta andando il disco? Sono uscite belle recensioni, ti stanno chiamando a suonare? Cerchi i concerti da sola, ti aiuta qualcuno? Autoproduzione per necessità o per amore? Come la vedi?



assoluto mistero. Anche perché quando si ha a che fare con l’estero non é proprio così! Lo so sembra sempre il solito luogo comune, ma davvero tutte le volte che ho preso contatti con magazine/ blog/ fanzine/ radio straniere etc, nel 90% dei casi ho ricevuto con tempi ragionevoli: riscontri, feedback, suggerimenti e soprattutto risposte positive o negative con motivazioni sensate.. bah, vai a capire i nostri connazionali…


Ho assisto a diversi tuoi concerti e durante i live ti piace indossare cose colorate e camuffarti. Hai dei riti fissi e costumi precisi o ti piace cambiare ogni volta?
Senza parrucca plasticona arancio-rossastra e mascherina sugli occhi, cioé la mia
armatura/ scudo, non sarei CAZZURILLO! Però a volte, soprattutto quando faccio i “dj Cazz-set” quindi un’attività spensierata post- cazzurillica, mi piace infighettarmi zarramente ostentando la vera biondona tamarra che é in me… sai com’é, “l’energia della nocheeee!!!”… Invece quando suono il mio live set seguo sempre un concept ben preciso, ad es. per G.f.G é la spazzatura, il pattume, lo scarto e quindi ogni volta mi creo degli outfit usando i sacchi neri della spazzatura e ritagli dei giornali appiccicati sopra. Durante le date di Ghosts are surfing now mi travestivo da fantasma hawaiana utilizzando lenzuolo bianco e orpelli esotici di vario genere, oltre alla scritta “Aloha” sulla tastiera. Per la Claudianovation a Reggio Emilia invece mi ero vestita da metallara e così via. Comunque sì, qualsiasi stagione e temperatura ci sia, sul palco senza travestimento non ci salgo né intendo farmi fotografare, mi sentirei più che nuda, decorticata come i cereali ahaahah!
Sono abbastanza consapevole che alcuni noti snobboni dell’ambiente “underground/ shperime(n)tallo little italy” mi considerano un fenomeno da baraccone più per i miei travestimenti (e per il “brutto”, a parer loro, nome che mi sono scelta) che per la mia musica, onestamente frega un beato niente!
Preferisco l’impopolarità-libertà alla gabbia-dipendenza dai loro mutevoli e superflui consensi aumm aumm.
Parlami anche di come vivi i concerti, come li prepari, se sei emozionata prima di suonare come ti senti quando suoni?
I concerti cerco di viverli serenamente, preparandomi nel miglior modo possibile provando la scaletta più volte almeno due settimane prima del concerto, organizzando tutti gli aspetti logistici (trasporto strumentazione, merchandising e bagagli vari, mezzi per spostamenti e relativi costi, eventuali pernottamenti, pasti), scenici (visuals, vestiti) e tenendo i contatti sempre aggiornati con chi mi ha invitato a suonare o relativi fonici per ciò che concerne scheda tecnica, backline, cablaggi, proiezioni, orari vari, durata set, promozione e cachet. L’emozione vive in me già da quando inizio a lavorare a tutti questi aspetti per poi esplodere in “pura energia cazzurilica” appena inizio il concerto. Solitamente mi capita di andare in bagno più volte prima di cominciare a suonare, oltre che bere un po’ d’intrugli alcolici o analcolici vari durante e dopo lo show, quindi sempre meglio avere un wc in zona palco o camerino, nn si sa mai ahahah :)!! Comunque sì, sono sensazioni davvero potenti a cui non rinuncerei per nulla al mondo, compresa quella, quando capita, di riuscire a vendere i cd direttamente dal palco senza spostarmi!!! ❤
Concerti, tour in vista?
Sì, ho iniziato a ricevere qualche invito molto interessante per febbraio e la primavera, al momento la città di Grinchland sembra volere l’esclusiva, chi l’avrebbe mai detto ahahah!!!!
Hai qualche aneddoto particolare legato a qualche giro o concerto che vuoi raccontarmi?
Bé di solito le cose più pazze stile “sesso, droga e rock ’n’ roll” mi succedono quando partecipo ai concerti in veste di pubblico, al contrario durante le serate in cui suono, cerco sempre di mantenere un certo “contegno” o finto tale per ovvi motivi tecnico-logistici pre/ post serata 🙂 Comunque sì, di cose divertenti ne succedono sempre, pensa solo che più della metà dei concerti dello scorso anno li ho fatti con la febbre alta e placche in gola.. oppure tipo quella volta che a Parigi ho suonato in una situazione davvero “pazzoide” con tanto di gente altamente “su di giri”, sangue, ammore globale tra gli spettatori e addetti ai lavori + loro amici nel camerino, in pratica una seratona sold out conclusasi con decine di persone rimaste fuori che spingevano contro la sicurezza e furto totale dell’incasso la mattina seguente. Un’ altra situazione banalissima ma divertente, mi é successa durante la promozione di un evento in cui ero stata invitata direttamente dalla band headliner per aprire la serata. In pratica, a differenza delle altre date del tour della band con altri supporter, qualcuno dello staff, nonostante le mie richieste, preferì omettere dal titolo dell’evento e sulle locandine della serata il mio nome “bizzaro”, perché pareva “stonasse” eccessivamente con il contesto “sofisticato” in cui ero “illegittimamente” finita ahahaha!!!
Ringraziamenti e saluti
Grazie a chi mi supporta e mi sopporta. W gli eremiti, i calimeri e le pecore nere. Cari saluti da Grinchland! Bisous & Fuck you!!!
Fatti una domanda e datti una risposta.
Ok perfetto, ecco il quesito giusto per sfatare finalmente un falso mito e perdere in un colpo solo decine di estimatori/ trici/ fans/ curiosi/e vari/ie + focosi sposimanti e maniaci del caso..
Q: Il nome CAZZURILLO c’entra qualcosa con la parola “cazzooo”?
A: Spiace tanto ma…se ancora non fosse chiaro: col CAZZuuuU!!! 😛