Parola di Bob: intervista a La Cantina del Rock

Quando è nata e da quanto trasmette La Cantina del Rock? Raccontaci un pò la sua storia…

La Cantina del rock è nata un pomeriggio di tanti anni fa. Era il mese di ottobre 2006. Io, Bob, studiavo a Siena e partecipavo attivamente a Radio Facoltà di Frequenza, la prima radio universitaria italiana. Con Tab, mio fedele compagno di scorribande musicali, volevamo fare una fanzine. E invece mettemmo su un format radiofonico che somigliava una fanzine. Tab si occupava dell’apparato grafico: manifesti, flyer, disegni, fotomontaggi. Io dell’andare in onda. Tra il 2006 e febbraio 2009 siamo andati con puntate tematiche settimanali, interviste, monografie. Eravamo sempre in giro per concerti a intervistare, supportare, documentare.
Poi la radio ha chiuso e io mi sono trasferito a Roma poco dopo. Per un po’ ho registrato dei podcast, e in seguito dalla stagione 2010/2011 c’è stata la possibilità di andare on air su Radio Popolare Roma. Alla fine del primo anno “romano” di cantina è entrato in squadra Damiano, con cui si è creata una grande alchimia. Siamo andati avanti insieme fino a giugno del 2014. Sembrava tutto finito e invece siamo ancora qui.

06wbpopolare02Che musica propone?
Rock’n’roll, punk, lo-fi. Abbiamo cominciato così e così siamo andati avanti, documentando quello che c’era stato e che stava accadendo accanto a noi, Ovviamente mentre trasmettevamo siamo cresciuti parecchio anche noi. La cantina si è arricchita di tante altre sonorità, mantenendo inalterata la propria attitudine di base.

Com’è strutturato il programma? Quanti siete?
Il programma ha un format abbastanza modificabile e intercambiabile. Momenti fissi sono: la copertina, in cui proponiamo un disco di recente uscita (diciamo negli ultimi due anni, i tempi dell’underground possono essere lunghi); la retrospettiva di un disco del passato; il Tape in, con un’uscita autoprodotta.
Siamo una bella squadra: Io e Damiano in diretta, Tab su redazione e grafica, Luke Nacker si occupa del sito http://www.lacantinadelrock.it, Frantz registra le puntate ed è il Presidente Onorario, Roberto Calabrò è il nostro inviato speciale a Londra. L’anno scorso c’era anche il Professor Massimiliano De Mata con le sue dispense lo-fi dagli States.

Come si fa ad ascoltarvi?
Da quest’anno siamo entrati nella meravigliosa famiglia The Roost (www.theroost.it), un portale di persone che portano avanti con attitudine la propria passione per la musica. Ci siamo subito ambientati e apprezziamo molto la programmazione della radio.

03 phonolaQuanta gente vi segue?
Non ci sono ovviamente dati certi. Ma abbiamo un bel seguito sia in Italia che dall’estero. Mi ha stupito molto negli anni incontrare gente impensabile che mi dichiarava il proprio ascolto costante e il legame affettivo con la cantina. Fa molto piacere che questo avvenga. In radio sei solo e non hai mai la consapevolezza che in realtà là fuori c’è un mondo, che ci sono persone che aspettano la tua diretta, che si incazzano di brutto se non metti poi i podcast a disposizione o se salta la linea mentre sono in ascolto!
Quest’anno abbiamo cominciato tardi, eravamo rimasti senza una radio che ci trasmettesse. I nostri ascoltatori si sono fatti ripetutamente sentire a riguardo! E durante la prima puntata hanno massicciamente manifestato il proprio affetto e la loro presenza. Questo per una trasmissione radiofonica piccola e indipendente non ha prezzo!

04 nuovo-annoCosa significa fare una programma come La Cantina del Rock nel 2014? Siete consapevoli di essere uno degli ultimi programmi radiofonici ad occuparvi di r’n’r e DIY in italia?
La cultura indipendente in Italia è stata nel tempo marginalizzata, fiaccata, svuotata di senso e fatta diventare vessillo di gente che non ha niente da dire, parla per sentito dire, segue mode effimere e soprattutto non sa cosa sia l’attitudine. Ma ci sono sacche di resistenza. E non sono poche, anzi. L’importante è continuare per la propria strada, arricchendosi di suoni, canzoni, esperienze da condividere.

Per fortuna ci sono altre realtà e cani sciolti che cercano di tenere a galla la baracca e che utilizzano lo strumento radiofonico sia via etere che web per diffondere un certo tipo di musica e quella che viene autoprodotta. Conoscete queste realtà? Siete in contatto con loro?  Riuscite a collaborare?
Mi viene in mente subito l’esperienza di Radio Kebab a Torino su Radio Blackout a Torino, alcune storiche radio libere. Non riusciamo a collaborare come vorremmo. Ognuno di noi fa mille cose per lavoro o per passione e non si riesce mai a stabilire contatti duraturi e collaborazioni un po’ più strutturate. Ma c’è grande rispetto, stima e supporto reciproco!

La Cantina del Rock da sempre è molto attenta al materiale autoprodotto: quanta roba vi arriva nella cassetta delle lettere? Come fa un gruppo o un’etichetta a mandarvi i demo o i dischi?
Meno di un tempo, oramai arriva tanto attraverso la rete, oppure ci procuriamo i dischi ai concerti dei gruppi che ci piacciono. C’è ancora però chi ci manda i dischi. ci fa davvero tanto piacere riceverli! Per contattarci si può farlo su Facebook sulla pagina La cantina del rock, oppure, per i duri e puri alla mia mail bobcolella82@gmail.com

05 x_maglietta-cantina-maglietta-di-Chiara-FaziCosa ne pensate dell’attuale panorama della musica r’n’r underground italiana e internazionale? C’è vita? C’è speranza?
Certo che c’è vita! Altrimenti non avremmo più nulla da trasmettere… Non c’è una scena, ma ci sono bei gruppi. E fino a quando c’è qualcuno che si sbatte per tirare su concerti in condizioni sempre più difficili, stampare dischi e fanzine, far girare musica, ci sarà ancora da divertirsi. Non ci piace parlare di gruppi nello specifico, ognuno ha i suoi gusti a riguardo. E noi abbiamo i nostri!

E’ dura tenere in piedi La Cantina?
Non è facile, ma ce la mettiamo tutta. Arriviamo la sera a trasmettere dopo una giornata di lavoro e siamo stracotti prima di cominciare. Poi parte la sigla e per la durata della puntata siamo carichi a mille. Viviamo della passione nostra e di chi ci ascolta. Dal punto di vista economico ci autofinanziamo, stampiamo magliette, organizziamo concerti. proviamo a fare sempre meglio. Al nono anno di trasmissione devi avere una passione di ferro per continuare così!

02radio-popolareQualche aneddoto o curiosità da raccontare?
Ne sono successe di tutti i colori in questi anni e sarebbe difficile mettere in risalto qualcosa in particolare… senza dubbio l’emozione della prima volta, le centinaia di ore di diretta, le interviste impossibili al telefono con qualsiasi posto del mondo, gli sbattimenti in bici, moto o macchina per andare a fare un’intervista, prendere del materiale, andare ai concerti o in trasmissione. Sempre in ritardo! Me ne viene in mente uno di alcuni anni fa: sotto il temporale in bicicletta mi faccio tutta Roma da Bravetta a Piazza Sempione senza mai vedere la strada, completamente fradicio in un martedì sera di fine gennaio. Arrivo a Radio Popolare alle 22.30 in punto, mentre sta andando il GR. MI tolgo la roba zuppa e in mutande mando la sigla e comincio la diretta. Nessuno si è accorto di nulla. E’ il bello della radio.

Futuro della Cantina del Rock?
Continuare a trasmettere e a divertirci, come è sempre stato. Quando ho cominciato non avrei mai pensato che sarebbe durata così a lungo. Di sicuro questa con The Roost sarà una bella avventura. Lo è già per molti aspetti e come amiamo ripeterci, il meglio deve ancora venire!

Grazie e in bocca al lupo per il nuovo corso!

 

Black Milk Magazine, dicembre 2014

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