Avvertenza: state per leggere l’ennesima recensione griffata Bubca. Ed è l’ennesima recensione bella su Black Milk, dedicata al Trio Banana. Sarà un gomblottoh? Se lo pensate, vi stimo tantissimo, siete dei geni del male. Quindi potete passare oltre. Detto questo…
Ecco il nuovo cd-r del Trio Banana. Loro sono sempre loro, imbarcati nel loro viaggio e poco inclini a curarsi di chi li osserva. Sacrosanto diritto, peraltro, che sempre più band sembrano negarsi a priori: peggio per loro… La traccia d’apertura è un drug rock lo-fi da sturbo (“Reverse”) che richiama il fantasma degli Hawkwind che si rotola nel vomito dei cadaveri dei Doors e – dopo avere ingollato una mezza dozzina di Cialis – cerca di copulare con il lato femminile dei Fall e con l’anima stramorta degli Spacemen 3.
Menzione speciale, poi, a “Piece of Mind”, un folk punk polka core da reparto agitati, legato quasi senza cesura a “Kill a Child”, jam psicotronica da cesso d’autogrill dimenticato da dio – ma soprattutto dagli addetti alle pulizie.
Se non vi siete mai drogati o non avete mai sfiorato il coma etilico probabilmente avrete alcune lievi difficoltà a entrare nello spirito. Peraltro è interessante come questo sia materiale quasi d’archivio, registrato ormai tre anni fa. Cosa nascondono ancora le cantine del Trio Banana? Continuate a scavare, per la madonna!
ascolta qui: https://triobanana.bandcamp.com/album/trio-banana-kill-a-child-ep
Black Milk Magazine, novembre 2014