Un po’ di anni fa nei sobborghi sud-americani di Los Angeles si aggiravano i God Equals Genocide, trio punk di giovanissimi attivisti che sfoderava una spontaneità e stile fuori dal comune. Spokenest è ciò che accade quando due terzi della band decide di utilizzare il denaro ricevuto come regalo di nozze per registrare un disco. I due terzi sono Adrian Tenney, batterista-cantante e Daryl Gussin chitarrista-cantante. L’unione nella vita personale viene replicata e si solidifica ancora di più su questo 12 pollici da avere per passare un’estate a modo. Sia i God Equals Genocide che gli Spokenest hanno come caratteristica comune il suono lo-fi/punk ma mentre i GEC avevano momenti di melodia teenagepunk, gli Spokenest si divertono a dialogare con cantati dissonanti. I due stili vocali sono molto diversi con Tenney che va verso l’acuto mentre Gussin usa intenzionalmente una voce piatta e atonale. Il contrappunto dei cantati si integra alla perfezione e caratterizza ancora di più il loro modo di suonare e le canzoni. Sicuramente i pezzi più belli sono proprio quelli dove i due dialogano ironicamenti su temi in apparenza frivoli ma che in realtà nascondono le stupide dinamiche del piccolo medio essere umano che vive senza porsi domande. Gli Spokenest sono un attacco sonoro viscerale e abrasivo fatto in modo semplice e diretto. Onestà e botta nelle vostre teste piene di perchè. Se avete il punk rock nel cuore e nella mente è il disco che fa per voi.
ascolta qui: spokenest bandcamp
(recensione uscita su Sotto Terra Rock Zine numero 6. luglio 2016)