Circa un anno e mezzo fa accompagnai in alcune date del tour italiano gli Spray Paint, gruppo post/punk americano di Austin. Cory, cantante e chitarrista è anche uno dei boss della Monofonus press, etichetta sempre di Austin che da qualche anno svolge un lavoro molto interessante sia nel campo della musica indipendente che in quello dell’editoria, autoproduzione e fanzine. La Monofonus ha fatto uscire i due ultimi vinili di the Rebel oltre che i dischi dei Trans Upper Egypt, gruppo con cui ho suonato fino all’anno passato, e anche la mia fanzine di fotografia di strada abracadabra. Gli Spray Paint hanno portato l’anno scorso the Rebel in tour negli Stati Uniti e dopo i loro racconti, iniziammo a parlare dell’eventualità di portarlo anche qui da noi. Sul momento non presi molto sul serio la cosa, ma dopo un pò di mesi questa pulce continuò a ronzarmi nelle orecchie. Iniziai a scrivere a Ben ma dopo qualche mail capì che fare tutto da solo non era possibile. Passata l’estate chiesi a Davide Zolli di Swamp Booking di aiutarmi. Lui fu molto entusiasta e dopo tutto l’autunno passato a lavorare a booking e promozione siamo riusciti a mettere in piedi il Mr. Muscle Tour – the Rebel + tab_ularasa, quattro giorni dal 15 al 18 gennaio 2016 sulla rotta Milano, Torino, Bologna e Roma. Devo ringraziare in modo particolare Davide, senza di lui posso dire con certezza che il tour non ci sarebbe mai stato. Ben, con il suo progetto solista non era mai stato Italia. Sono un grosso estimatore dei Country Teasers che considero uno dei gruppi più importanti della storia del r’n’r. Tutte le canzoni dei Country Teasers sono di Ben, quindi è evidente che il progetto the Rebel sia sempre esistito fin da quando lui ha iniziato a suonare. Molta gente scrive parole a vanvera sull’argomento, se volete approfondire vi rimando a una copiosa intervista che trovate sulla mia webzine acquanonpotabile. Ben si fa accompagnare spesso alla batteria dalla bravissima moglie Sophie, ultimamente però si muove sempre più in solitario e i suoi concerti sono sempre più rari. Girano strane voci sul suo conto, si dice che sia un tipo irascibile, rompiscatole, quindi avevo preparato un discreto quantitativo di papaverina da somministrargli durante i viaggi in macchina.
Primo giorno: venerdi 15 gennaio, SOTTO (la Sacrestia), Milano
Scrivo a Ben la sera prima e gli spiego come arrivare in autobus alla stazione centrale di Milano da Bergamo Orio al Serio. Gli dico che ovviamente conosco la sua faccia e lui mi risponde così: “No problem! I will wear my cowboy hat and camouflage (army) suit.” Lo aspetto un bel pò, alla fine arriva, sembra proprio un ex marine. La cosa mi rallegra alquanto in vista di eventuali posti di blocco durante il viaggio. Ancora però non sono al corrente che lui si dipingerà ogni sera la faccia prima dei concerti, senza ovviamente laversela il giorno dopo. Saliamo in macchina, ci metto un attimo a capire che le voci che girano sul suo conto sono delle emerite minchiate: persona simpatica di tipico humor inglese, intelligenza acuta, e fuori dal comune. Ci troviamo subito, sembra quasi che ci conosciamo da una vita, tiro un sospiro di sollievo e penso che ci divertiremo. Il tour è stato completamente autoprodotto da me e Davide, no soldi per affittare furgone. Macchima in prestito da mia madre, una ford fiesta diesel, partiamo con quella e ci dirigiamo verso SOTTO, luogo del primo concerto del Mr.Muscle tour. Sound check bello liscio, buon piatto di pasta e un pò di relax. Verso le 10 inizia ad arrivare la gente, indosso la maschera da sub è sparo un concerto bello punk diretto con tutto il repertorio che andrà nel prossimo disco. Per questo tour mi sono preparato un pò meglio, l’intenzione era quella di dare sempre tutto come al solito ma di farlo bene anche tecnicamente. Il concerto funziona, le persone pensano addirittura che sappia suonare la chitarra e chiedono il bisse. Arriva il turno di the Rebel, che fa veramente un bel concerto: sembra di trovarsi in qualche brughiera sperduta, con gli alieni appena atterrati che se la godono dopo un bel pò di bicchierini di whiskey. Il pubblico si entusiasma, cosa davvero difficile negli ultimi tempi. A fine concerto polaroid di rito di Giulia e poi tutti a nanna. Sveglia di buon ora e colazione al trucido bar dell’angolo sul naviglio pavese. Ben s’innamora dei cornetti alla crema italiani. Anche se quelli del trucido saranno stati sicuramente surgelati io gli dico che li fanno con le loro mani con amore. Torino è vicina, quindi c’è tempo di un bel pranzo casereccio in osteria zona Niguarda con annessa passeggiata soleggiata al parco nord. Facciamo anche sosta alla ciclofficina Unza così lui ha modo di mettere a punto bene il suo set in vista dei prossimi concerti.
Secondo giorno: sabato 16 gennaio, El Paso, Torino
Partiamo in macchina viaggio liscio fino al casello. Entrando in città per colpa delle chiacchere mi distraggo, sbaglio uscita e mi ritrovo in una zona centro commerciale affollatissima dalla quale sembra impossibile uscire. Il navigatore non ci aiuta perchè ovviamente questi obrobri sarannno stati messi in piedi in un anno. Ben ne approfitta per cercare dei souvenir sulla val d’Aosta, suo nonno è stato un pittore preraffaelita abbastanza famoso che ha dipinto un quadro sulla regione, che i Country Teasers hanno usato per le grafica di un loro disco. Finalmente dopo un giro pesca allucinante riusciamo ad arrivare. Per me venire a El Paso e a Torino in generale è come sentirsi a casa: tanti amici, tanta bella gente che si fa il mazzo in prima linea, dove il fare musica e organizzare concerti è un’azione concreta che rende umani gli essere viventi a 2 zampe. Questa serata sarà speciale per noi. Il palco dove suoniamo ci trasmette tutta l’energia e l’attitudine di tutti quelli che nella sua storia ci sono saliti, il pubblico davanti ci mette completamente a nostro agio. Sarà il mio miglior concerto del tour, idem con patate per quello di Ben. La serata si chiude con un bella prova r’n’r dei Killer Klown in grande spolvero, tutti ballano fino a mattina e anche noi facciamo quasi chiusura. Dormiamo al buio col sole in faccia in una calda stanzetta al piano di sopra. A mattina arriva distrutto Kebab che ha organizzato la serata e lo abbracciamo.
Terzo giorno: domenica 17 gennaio, Galleria Portanova 12, Bologna
Partiamo di buon ora da Torino direzione Bologna, il concerto si terrà a orario aperitivo in una galleria d’arte del centro storico, quindi meglio non rischare di arrivare tardi. Ovviamente sbaglio subito strada, dopo quasi 40 km e quando le alpi si fanno sempre più vicine capisco che forse la rotta non è quella giusta. La sera prima mi sono un pò lasciato andare, pago subito dazio e bestemmio in varie lingue a Ben sconosciute. Ritorniamo in zona Torino e finalmente imbocchiamlo l’autostrada in direzione Piacenza, per fortuna non c’è traffico e riusciamo ad arrivare a Bologna avendo anche il tempo di fermarci a lasciare le cose nell’albergo in periferia dove alloggeremo. Ripartiamo direzione centro città. Ad ogni angolo temo le foto delle telecamere di sorveglianza, ho preso un bel pò di multe in passato nella città più rossa d’italia ma questa volta abbiamo un permesso telematico che ci protegge, poi per fortuna Jonathan ci viene incontro e ci fa trovare parcheggio proprio davanti alla questura, direi che siamo a cavallo! Montiamo tutto, ma in pratica non facciamo un vero e proprio sound check per evitare di impaurire troppo il gallerista che appena ci ha visto arrivare, credo abbia temuto il peggio. Arriva un bel pò di gente presa bene e l’ambiente che inizialmente sembrava abbastanza ostico si trasforma in una famiglia, ci sono tanti amici. Inizio e vado dritto come un treno, il mio concerto è un pò meno punk e più blues stranulato. Il pubblico si diverte e applaude calorosamente; a Bologna non avevo mai suonato come tab_ularasa, mi diverto e sorrido anche io. Tocca a Ben, che sfodera un altro grande concerto con tutti felici e contenti come bambini. Durate il concerto si sente un botto terribile: un tipo avvinnazzato ha fatto cascare un’opera esposta, si tratta di Dan Kroha dei Gories, a Bologna in partenza per il suo tour italiano. Dan scappa a gambe levate per evitare le conseguenze dell’accaduto, mi sa che non è ancora abituato a bersi i vinelli bianchi da pre-cena. Rimaniamo a chiacchera tutti insieme fino a chiusura, con il gallerista entusiasta che mi racconta di quando ascoltava i vinili che la moglie gli ha fatto sparire. Andiamo a nanna presto nel mega albergo, ci riposiamo e a mattina facciamo una colazione da urlo insieme a signorine dell’est e uomini d’affari in nero.
Quarto giorno: lunedi 18 gennaio, Fanfulla, Roma
Anche oggi partiamo di buon ora, per arrivare presto ed evitare il traffico di fine pomeriggio della capitale. Viaggio tranquillo con Ben che mi parla di film che devo assolutamente vedere e fa il dj sparando a palla prima the Wall dei Pink Floyd e poi il primo disco dei Psychedelic Furs. Anche la serata del Fanfulla fila via liscia che è una meraviglia. A Roma ci sono molti fan di Country Teasers e Rebel, ma anche persone venute a casaccio che si godono i concerti in tutta tranquillità. Solo al Fanfulla in Italia di lunedi si può fare il pieno e ovviamente tutto ciò è stato fondamentale per l’economia e la riuscita del Mr.Muscle. La mattina dopo facciamo l’ultima colazione con cornetti alla crema a casa di Manù con Lady Marù che ci fa un buon caffè e ce ne racconta i segreti, poi dritti verso Ciampino. Io e Ben ci abbracciamo come fratelli, lui mi dice che è stato il suo più bel tour e io ci credo. Tra noi è nata una bella amicizia, questi quattro giorni non me li scorderò tanto facilmente. Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile il Mr.Muscle mi sa che l’anno prossimo si replica.
(reportage uscito su Sotto Terra Rock Zine numero 5. aprile 2016)