Fuck California Dreaming!, raccolta edita in italia dalla piccola Bubca Records interamente dedicata alle nuove formazioni ultragarage californiane ancora senza contratto. Due brani a testa per 11 bands delle quali forse non sentiremo più parlare, ma che sono l’anima e l’essenza del nuovo garage della costa ovest. Si segnalano i crampsiani Roland, i punkeggianti Ty Segall e i Babes emuli allucinati degli Elevator, il tutto pervaso da un’attitudine lo-fi estrema che ci ricorda che siamo nel 2007, e non nel ’66 o nell’85. Adolescenti scannati e perdenti come dovrebbero essere sempre i garagers a vent’anni. Un applauso alla Bubca, che ce li fa conoscere. Continuate così.”Era il 2007 e questa era la recensione del Privè di Luca Frazzi nel numero di ottobre di Rumore. Sono passati ben otto anni e a differenza di quello che pensava Luca, molti di questi ragazzini ne hanno fatta di strada, diventando vere e proprie icone del nuovo indie rock a stelle e strisce. Ma partiamo dall’inzio, prima di parlare dell’oggi, cercherò di focalizzarmi e raccontare la storia di come è nata ed è stata diffusa questa compilation, diventatata un vero e proprio manifesto del nuovo garage weird punk californiano. Ai tempi vivevo a Siena e da circa un anno ero immerso anima e corpo nella nuova avventura Ultra Twist, nuova band garage/punk/surf/noise.
Contemporaneamente con Wolfman Bob, con cui suonavo e convivevo nella casa/comune denomimata Villa Serena, decidemmo di dar vita a la Cantina del Rock, una specie di fanzine radiofonica che andava in onda sulla ormai defunta Radio Facoltà di Frequenza dell’Università di Siena. Con la Cantina cercavano di documentare scene, gruppi, collettivi e situazioni r’n’r garage punk in giro per lo stivale e non: andavamo ai concerti, facevamo interviste, passavamo la musica che ascoltavamo e ci piaceva, insomma si trattava (si tratta! La Cantina del Rock esiste ancora e spero che prima o poi Wolfman ne parli su Sotto Terra) di una vera e propria fanzine radiofonica. La trasmissione allora andava in onda una volta alla settimana, se ricordo bene il giovedì, e proprio nella 30a puntata annunciammo l’uscita di Fuck California Dreaming. Ecco il testo del comunicato:
Buonasera a tutti! Oggi, 14 giugno 2007, 30a puntata della Cantina del Rock. La Bubca Records e la Cantina del rock hanno il piacere di presentarvi la compilation FUCK CALIFORNIA DREAMING. Questi i gruppi presenti: Roland, Epsilons, Ty Segall, The Babes, Party Fowl, Superstitions, SupersonicEEL, She Sells Sea Shells, The Traditional Fools, the Swiss Family Skiers, Charlie and Moonhearts. Provengono quasi tutti dalla California del sud, dall’area di Laguna Beach e Orange County. Alcuni di loro hanno iniziato da pochissimo l’università e si sono trasferiti a San Francisco, altri sono ancora alle superiori. Questi ragazzini, cresciuti facendo skate, feste illegali, occupando piscine di ricche villette vuote, hanno le idee chiare e soprattutto le mettono in pratica in modo spontaneo. Suonano, registrano e si autoproducono come se nessuno l’avesse mai fatto prima: ne sono al corrente sicuramente, ma non se ne preoccupano minimamente. Gruppi senza pretesa, spesso composti dagli stessi componenti che si scambiano strumenti, assumono identità e nomi diversi con il solo e unico fine del puro divertimento. Suonano canzoni apolitche stile teenpunk nuggets anni 60, il suono invece è quello tipico del Budget Rock degli anni 90. Quale miglior modo fare politica e attivismo se non quello di essere vivi e vegeti?! Lo spirito è quello ludico dei fratelloni maggiori Mummies, l’energia nel suonare quella dei primi Black Flag e Circle Jerks. Vederli live in qualcuna delle loro feste sarebbe ovviamente l’ideale: nell’impossibilità di farlo godiamoceli e scopriteli ascoltandoli a palla in cassacce lo-fi, meglio se in mono. Buon ascolto!
Come avevamo conosciuto queste band? Cosa ci aveva così tanto entusiasmato per arrivare a contattarle una per una e a produrre a distanza una compilation che ci costò un discreto lavoro di assemblaggio, missaggio suono, grafica ecc ecc? Per spiegare al meglio quello che accadde, non posso non parlare di quello che era in quel periodo la Bubca Records; due anni dopo l’uscita di FCD facemmo uscire un specie di manifesto programmatico formato A3 ripiegato, fotocopiato in bianco e nero, che distribuivamo ai concerti. Il manifesto conteneva una delirante autointervista stile filo-situazionista, che riporto quasi per intero, necessaria per capire il tipo di spirito che ci animava e l’operazione che avevamo fatto con FCD.
Che tipo di etichetta è la Bubca Records?
Da due anni fa ad oggi si è trattatto per lo più di un gruppo di persone che vivono insieme nella stessa città, nella stessa casa (Villa Serena) che si sono divertite a confezionare dischi a tiratura limitata come se avessero preparato marmellate, pomarole o barattoli di sott’olio magici.
Che tipo di musica stampa la Bubca Records?
Oltre i gruppi in cui suoniamo, stampiamo quasi solo ed esclusivamente gruppi di adolescenti punk conosciuti, intendendo con punk non il genere 77 ma l’approccio e l’attitudine al suonare in modo personale e spontaneo. In pratica stampiamo solo gruppi che ci trasmettono talmente tanta energia vitale da non poter far proprio a meno di non stampare.
Le vostre produzioni sono per la maggior parte in cd a tiratura limitata di 100 copie con grafica in bianco e nero. Cosa ne pensate del vinile?
Per quanto ci riguarda è un supporto come un altro, la cosa fondamentale è che la musica circoli negli ambienti giusti il più possibile, porti a stringere rapporti umani di amicizia e collaborazioni finalizzate a organizzare feste, concerti o serate. In moltissimi casi il vinile è legato a una cultura feticista di nicchia in cui non ci riconosciamo, un cultura borghese bella e buona che ci ripugna. Le nostre produzioni sono lo-budget, lo-fi e pirata, quindi preferiamo il cd, ma ci siamo tolti anche un bel pò di soddisfazioni con i 7″. La differenza sta nel fatto che per fare un 7″ ci vuole un budget tra i 500 e i 1000 euro da pagare ad un’azienda, mentre per fare il nostro formato cdr 100 copie limitate spendiamo al massimo 50 euro, ma con una quantità di tempo e energia incalcolabile, quindi alla fine il valore effettivo è molto maggiore rispetto agli euro spesi per il 7″. La nostra musica è gratis, no copyright, liberamente riproducibile e coverizzabile, però realtà come la nostra e altre che ci sono in giro vanno supportate e basta, quindi non chiedeteci un cd in regalo. Se ci vedete in giro con banchetto, sganciate qualche euro solo per la presenza, gli euro andranno a finire nel maialino salvadanaio e serviranno a finanziare le prossime uscite.
Che rapporto avete con la tecnologia e Myspace?
La usiamo a modo nostro, cambiare il mondo non c’interessa e chi pensa che lo si possa fare è un povero illuso. Quello che c’interessa principalmente è creare degli habitat diversi, collegare realtà vitali nella zona morta e per far questo ci muoviamo come ha già fatto in passato un infinità di gente prima di noi, con carta, penna, forbici, posta analogica, ma anche utilizzando lo strumento tecnologico: tutti questi strumenti, usati insieme nel modo giusto, permettono di collegare rapidamente e in modo più efficace realtà a volte anche molto distanti geograficamente. Onestamente senza internet e Myspace non avremmo conosciuto la maggior parte dei gruppi che abbiamo stampato e che stamperemo prossimamente. Un esempio concreto è la prima compilation Fuck California Dreaming, uscita nell’estate del 2007 nell’ambito della radio fanzine la Cantina del Rock. Due anni fa i gruppi presenti nella compilation non se li cacava nessuno: ricordiamo ancora battute ironiche e superficiali di molta gente sulla qualità del disco. Adesso alcuni gruppi di quella compilation come Traditional Fools, Charlie & the Moonhearts, Ty Segall, sono osannati come il nuovo che avanza, una boccata d’aria fresca in un’ambiente come quello dell’odierno punk-garage, dove un sacco di gruppi di mummie riscende in pista facendo a gara per dividersi gli spiccioli.
In poche parole accadde una cosa molto semplice: fummo letteralmente folgorati da questi gruppi di ragazzini californiani, dalla loro musica garage/noise, ma soprattutto dalle dinamiche festaiole che stavano praticando in modo così spontaneo e naturale a casa loro, dinamiche molto simili e vicine a quelle che stavamo attuando a casa nostra con Ultra Twist, Bubca Records e la Cantina del Rock. Fuck California Dreaming uscì in cdr, edizione limitata a 100 copie, fatte e assemblate a mano una per una. Il master della copertina fu spiegazzato e buttato nel cestino prima di essere fotocopiato, per rendere al meglio l’idea della spazzatura che conteneva il cd. 50 copie andarono ai gruppi californiani e furono spedite ad uno di loro che si occupò della distribuzione sul posto, mentre le altre 50 ce le tenemmo noi e andarono presto esaurite nei vari giri di concerti.Come spiegato nel manifesto Bubca, conoscemmo i gruppi della compilazione grazie all’utilizzo di Myspace, social network musicale allora così in voga, che permetteva di caricare le proprie canzoni e creare delle comunità di bands amiche.
Adesso non ricordo quale fu il primo dei gruppi che ci capitò di ascoltare, ma con qualche clic tra gli avatar ce li ascoltammo tutti e scoprimmo che venivano quasi tutti dalla stessa area: Laguna Beach. Molto interessante il fatto che questa vera e propria scena teen/punk proveniva da una delle zone più ricche degli Stati Uniti, nel periodo in cui la FOX con la serie THE O.C. la stava monitorando e diffondendo come modello per il mondo intero. E’ quindi molto importante sottolineare come Myspace favorisse i nuovi meccanismi di autoproduzione, nonostante ovviamente fosse nelle mani del nemico-multinazionali. Con MS molti gruppi entravano in contatto e si conoscevano direttamente in modo autonomo, senza bisogno di agenzie di booking o terze parti. Si organizzavano concerti, tour con msg e mail: non erano le romantiche buste scritte a mano di una volta, ma chissenefrega se riuscivamo a farlo così velocemente e tutto ciò accadeva concretamente. Gli Ultra Twist e la Bubca hanno girato Europa / USA in questo modo e abbiamo conosciuto davvero le persone con cui dialogavamo telematicamente, con le quali in alcuni casi è nata una vera e propria amicizia che dura ancora oggi. Il mondo cambia, le dinamiche di comunicazione cambiano, ma alla fine contano sempre le persone che si chiamano fuori dai meccanismi di massa e li usano e deturnano per creare situazioni vitali estemporanee. Finito il pippone su massmedia e nuove tecnologie, torniamo al soggetto di questo articolo. La compilation girò abbastanza: oltre che in cd, fu diffusa gratuitamente sul nostro sito internet e molti blog di musica non allineata ne parlarono. I ragazzotti poi ne hanno fatta di strada: Roland era il progetto one man band r’n’r alla Bo Diddley di Roland Cosio, chitarrista dei Charlie and Moonhearts adesso nei FUZZ di Ty Segall e Pangea. A nome Roland credo che non siano mai usciti dischi o cassette, c’erano solo pezzi demo che registrava per divertirsi su Myspace, quindi usammo due di quelli che ci piacevano di più.
Gli Epsilons sono stati il primo gruppo di Segall con al basso Charles Moothart batterista dei Moonhearts, adesso man generator di riff nei FUZZ. Negli Epsilons Cosio era alla batteria e la formazione era completata da un Michael Anderson alla tastiera con interventi noise si sax di Mikal Cronin. Gli Epsilons erano sicuramente l’unico gruppo della compilation con all’attivo già due dischi, usciti l’anno precedente per le etichette Young Cubs e Retard Disco e un 7” per la olFactory Records. Il loro stile era molto punk lo-fi, un po’ noise un po’ new wave, e avevano già un certo seguito tra i teenager della california del sud e dal vivo erano una discreta bombetta. Ty Segall lo conoscerete tutti, troppo lungo elencare i gruppi dove ha suonato e suona. Bravissimo con tutti gli strumenti e tutti i generi di musica, gli manca solo l’Hip Hop e il liscio, ma ci arreverà: una specie di nerd campione modello playstation delle nuove generazioni r’n’r Red Bull, ai tempi era una forza garage/punk, sia da one man band che nei vari gruppi dove suonava chitarra e batteria. Quando uscì FCD ancora non c’era nulla di suo fuori, forse stava per uscire o uscì contemporaneamente la sua prima cassetta Horn the Unicorn per Wizard Mountain, grande piccola etichetta di San Francisco dedita solo alle cassette prima che nascesse la Burger Records.The Babes erano semplicemente grandiosi autori di un punk psichedelico derivazione anni 60 intriso di liquido punk/post/punk anni 80.
La formazione era un quintetto con Adam Palmer, anche nei Party Fowl, alla voce, Ellie Carpenter alla chitarra, Charlie Steudle organo – questi ultimi due poi anche nei Methadone Kitty and Daily Dose e Some Days – Ryan Watson alla batteria e Tristan Bunning, gran chitarrista punkrock Ramones style, poi trasferitosi in Australia dove ha formato altri grandi gruppi sconosciuti come the Useless Wankers, B.L.T e adesso nei Pow Pow Kids. Dei Babes non è mai uscito nulla, prendemmo le tracce che erano su Myspace dopo avergliele chieste. I Party Fowl erano una formazione hardcore/punk aperta, dove suonavano componenti diversi di volta in volta e anche gli strumenti suonati venivano molte volte scambiati. Dentro c’era sempre Segall, a volte alla batteria a volte alla chitarra, Mikal Cronin alla batteria e sax, sempre Cosio alla chitarra, Andrew dei Traditional Fools al basso e Seth Densham alla chitarra con Adam Palmer, anche nei Babes, alla voce, adesso uscito dalle scene. Autori di due dei 7” più devastanti del 2008 fuori per Post Present Medium e Goodbye Boozy Records, se riuscite recuperateli. Superstitions era il progetto one man band solista di Seth Densham, giovanissimo skater, come detto poco fa, anche nei Party Fowl e dopo batterista in Mika Miko e Strange Boys. Il suo era un r’n’r puro stile Hasil Adkins, country/rockabilly tiratissimo molto lo-fi/trash, con echi anche di Cramps e Doo Rag. Fenomenale, oserei dire.
Nel 2007 non c’era ancora nulla di suo in giro: nel 2008 uscirono due cassette per Wizard Mountain e Telephone Explosion Records, poi si dedicò a suonare la batteria nei gruppi citati prima, adesso si sono perse le sue tracce ed è un vero peccato. Spero che rifaccia capolino prima o poi con la sua robaccia. I SupersonicEEL erano i più giovani del lotto, tra i 15 e 16 anni, suonavano un punk/garage/tastierina ultra veloce, sicuramente influenzati dai Coachwhips, che qualche anno prima avevano messo a ferro e fuoco la Bay Area, e che saranno passati anche dalla zona di Laguna durante una delle loro scorribande. Forse già sciolti al momento dell’uscita di FCD i SupersonicEEL avevano solo delle demo e le tracce di Myspace che prendemmo. I She Sells Sea Shells era un duo garage/punk composto dagli elementi cardine dei SupersonicEEL, ovvero i giovanissimi Rex Costello alla chitarra e voce e Justin Seagreen Art alla batteria. Un nome bellissimo per un gruppo eccezionale, forse i miei preferiti dell’intero disco, non a caso qualche mese dopo facemmo uscire l’unico loro album in circolazione, poi ristampato qualche anno fa in cassetta da Lolipop Records. I due ragazzini poi cambiarono direzione, orientandosi verso una musica psycho/freak più seventies, formando altre band quali the Ark e Para Vach.
La deriva freak di Costello è continuata e adesso gira il mondo armato solo di chitarre acustiche con un collettivo chiamato Ecstatic Union Collective. Avrà visto la luce, preso troppe droghe o tutte e due le cose? Boh! Justin Seagreen Art, oltre che a essere super batterista, era bravissimo a fare disegni deliranti, è diventato papà in giovane età e ha continuato per qualche tempo come solista a nome Sea Green & the Strange Pisces con bellissime e personali canzoni alla Seeds. Sul web se ne trovano 3, una delle quali è una cover di Terrapin di Syd Barrett; adesso ho perso i contatti, magari disegnerà tavole da surf e skate. I She Sells Sea Shells erano a mio parere i più talentuosi, avrebbero potuto fare un sacco di grandi dischi, ma troppo fuori dalle righe, troppo sulle nuvole, troppo sbagliati per essere adeguati. Andando avanti nella scaletta arriviamo ai Traditional Fools, capitanati dall’onnipresente Segall, una vera e propria forza Budget Rock. Segall si divideva con David Fox chitarra e batteria mentre al basso c’era Andrew Luttrell, anche nei Party Fowl e Culture Kids. I Fools erano una specie di Mummies del nuovo millennio con un’attitudine più punk californiana anni 80 e meno riferimenti agli anni 60 dentro.
Quando David era alla chitarra, veniva più fuori il lato r’n’r/surf Mummies style, mentre quando la suonava Ty, il lato punk e moderno. Omaggiavano anche Billy Childish, Dead Kennedys e altra bella gente. I concerti erano festaioli e infuocati: ci sono dei bei video che li documentano. Grande gruppo, mai veramente sciolto, ma lasciato in disparte con l’ascesa della carriera solista del biondino. Ogni tanto risuonano e mi è giunta addirittura voce che starebbero lavorando al secondo disco, chissà se sarà vero, vedremo. Il primo disco ufficiale uscì nel 2008, cooprodotto da Wizard Mountain con la piccola geniale misconosciuta estinta Make a Mess Records, disco poi ristampato nel 2013 dalla In The Red. Per capire al meglio che potenza fossero dal vivo, procuratevi gli mp3 della cassetta Live at Wizard Mountain, uscita sempre per Wizard Mountain nel 2007. The Swiss Family Skiers erano l’unico gruppo della compilation proveniente da San Francisco: loro sì che facevano proprio il verso ai Mummies, con uno stile ancora più stupido. Quartetto chitarra, basso, batteria e farfisa, si vestivano con passamontagna e indumenti da sciatori anni 70, suonavano garage sixties con attiudine punk e la giusta sporcizia. Il loro quartier generale era the Fabric House, una specie di casa comune nel quartiere Mission, dove organizzavano deliranti house party e dove dormimmo io e Wolfman con gli Ultra Twist alla prima data del tour USA. Concludiamo la carrellata dei gruppi con Charlie and the Moonhearts, super trio garage/surf/punk composto da Mikal Cronin al basso e voce, Roland Cosio alla chitarra e Charles Moothart alla batteria.
I loro suoni facevano venire in mente Dick Dale, ma la velocità di esecuzione era tripla rispetto a quella di un normale standard surf: una specie di hardcore/surf/garagista. Ai tempi avevano solo una demo in cassetta e i pezzi che sono nella compilation sono presi da lì. Poco dopo uscì il loro primo 7” per Gooodbye Boozy Records e nel 2008 il loro primo album in cassetta per la canadese Telephone Explosion Records e in cdr per Bubca Records. I Moonhearts andarono avanti ancora per un pò e chiusero con un 7” e un 12” spaccasassi per l’etichetta Tic Tac Totally! Records. Recuperateli. Mikal Cronin si trasferì a Los Angeles per studiare musica al California Institute of the Arts, ma trovò il tempo di suonare il basso nei devastanti Okie Dokie. Da lì a poco, dopo aver registrato Reverse Shark Attack con Segall per Kill Shaman iniziò la sua carriera solista. Adesso è la nuova stellina della Merge Records e continua a suonare come bassista con l’amico di sempre nella Ty Segall Band. Di Roland Cosio e Charles Moothart ho già abbondantemente parlato in precedenza. In conclusione possiamo dire che la cicogna ha sganciato quasi contemporaneamente, tra 1985 e 1990, una bella nidiata di pargoli rockers nella zona di Laguna Beach e O.C. Pargoli che dopo essere cresciuti spensieratamente suonando garage/punk, adesso si dilettano pestando alla Blue Cheer/Black Sabbath o scrivendo canzoni d’amore acustiche. La storia di Fuck California Dreaming si chiude qui.
Bisogna però aggiungere, per dovere di cronaca, che a FCD seguì l’anno successivo un volume 2, dove figuravano altri gruppi esordienti, alcuni dei quali si sono un po’ affermati, tipo Shannon and the Clams e Audacity. Inziammo anche ad assemblare un volume 3, ma l’entusiasmo scemò, quindi non uscì mai. Sono passati 8 anni e ovviamente FCD non è mai risultata nella discografia di nessuno dei gruppi, perchè produzione ultracasalinga e non ufficiale; poi c’è stato qualcuno in USA che l’ha messa su Discogs e sono iniziate ad arrivare le richieste. Adesso c’è gente che cerca e compra la prima roba di Ty Segall a cifre fuori dal mondo, come dei veri e propri feticisti, e il bello è che non sono anziani collezionisti, ma giovani fans dell’ultima ora. La Bubca records prima della scorsa estate ha ristampato la compilation in cassetta, 30 copie, finite appena uscite e vendute allo stesso prezzo degli mp3 che si trovano su Bandcamp:
https://bubcarecords.bandcamp.com/album/fuck-california-dreaming-tape-reissue
(articolo uscito su Sotto Terra Rock Zine numero 3. ottobre 2015)