intervista a Emilio / Meridionale records: “E’ iniziato tutto con il mio socio dei Captain Caveman, facevamo garage come lo vedevamo in tivù, solo che a noi veniva come se a suonare ci fossero le scimmie di odissea nello spazio. Per far girare quella roba abbiamo iniziato a produrre.”

Ciao Emilio, di dove sei e che fai nella vita?0000231297_10

Ciao! Sono di Torino, immigrato. Una volta avevo una vita normale e un lavoro normale, poi sono stato travolto dagli eventi. Diciamo che sono uno stradino per gli dei del karma.

Quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?

A parte figa e droga dici? Beh la musica. Poi il mare con le nuvole in cielo, il succo d’ananas, i libri di Thomas Ligotti e raccattare la roba dalla monnezza.

Parlaci della tua etichetta Meridionale Records. Da quanto esiste la la Meridionale Records? Raccontaci un po’ di storia e da come è nata l’idea di mettere in piedi l’etichetta.580713_4352520542980_944278865_n

Meridionale è uno stile di vita. Produzioni grossolane, brutali, a volte talmente aggressive e naif da risultare simpatiche. Mi piacciono le cose brutali ma simpatiche. La prima produzione è un cdr del 2008. Ma abbiamo prodotto i materiali più vari. E’ iniziato tutto con il mio socio dei Captain Caveman, facevamo garage come lo vedevamo in tivù, solo che a noi veniva come se a suonare ci fossero le scimmie di odissea nello spazio. Per far girare quella roba abbiamo iniziato a produrre. Siccome siamo circondati da ibridi e amiamo molto il sud, ecco che ci viene in mente quel nome. Non è proprio un’etichetta. Però sì, ci proviamo.

Quanti siete?a2885632630_10

Io sono il plenipotenziario ma fatturiamo a forfait e a gogo. Ho tantissimi amici che mi consigliano e mi sostengono.

Che tipo di musica vi piace e producete?

Mi piace il free jazz cavernicolo, il noise con i cut-up divertenti,. L’elettronica malata, la meditation music da eccesso di cannoni. Produciamo quello che ci capita davanti, senza paura. Io sono molto aperto a proposte di qualsiasi tipo.

Parlarci delle produzioni passate.a4209361198_10

Tipo? Beh ti racconto un aneddoto. Nel giugno del 2012 mi chiusi in casa con un amico che sarebbe di lì a poco partito per Hong Kong e decidemmo insieme di prenderci un po’ di droghe. Ne venne fuori antropofagus blues a nome Vanir. A riascoltarlo ora mi vengono i brividi. Penso a quel pomeriggio gattonando tra un microfono a contatto e le moretti calde, decine di cannoni, il satanismo che mi risaliva la corteccia cerebrale come una sanguisuga. Beh, secondo me andrebbe ristampato. Lo vorrei proporre a Peter Rehberg della Editions Mego. A lui sono sicuro piacerebbe.

Come funziona il processo di lavorazione di un vostro disco?rpt5

A caso. Per le cose “nostre” aspettiamo buone idee. Sono circondato colo di gente che suona. Quando è ora è ora. Per il resto del materiale, se arriva qualcosa, beh, solo per il fatto che è arrivato va prodotto. No?

Che tipi di supporti prediligete per le vostre uscite. Quante copie fate di solito?

Cassette, normalmente. Ne facciamo al massimo 20 copie per volta, poi se è il caso ristampiamo. Facciamo tutto in casa. Se no cdr come se non ci fosse un domani. Se invece è proprio una laidata, solo digitale. Comunque si può scaricare tutto perché so che la gente è pidocchiosa e non caccia la lira.a2403631382_10

 Cosa pensate dell’uso e la scelta dei supporti di diffusione musicale? Nel 2016 ha ancora senso fare uscire un disco su supporto fisico? Spiegami il vostro punto di vista sulla questione.

Nel 2016 non dovrebbe avere più senso quasi nulla. Io preferisco i supporti da toccare e vedere per cui faccio così. Penso anche che spendere 30 euro per un vinile sia un furto e che tutti i fichetti del “ritorno al vinile”, dovrebbero fumarsi le stagnole di Kobrette.

Quant’è impegnativo tenere in piedi la Meridionale Records?a2894941357_10

Abbastanza. Sai devi prendere sempre un casino di birre e farti un casino di canne. Ho solo amici scoppiati a cui piacciono cose da scoppiati.

Hai qualche aneddoto da raccontare legato all’uscita di un disco in particolare?

Si! E’ legato all’uscita di Chinese Take Away di Italoboi. Quando lo registrammo, tutto dal vivo, era pieno giorno ma c’era un volume allucinante, tremavano i pavimenti. Ad un certo punto in piena sessione suonano alla porta. I vicini di casa accompagnati dai carabinieri. In casa c’era una fumera tipo Londra nell’800 e non si riusciva a disattivare un loop che continuava a ripetere “l’addio a mario merola comincia così”….cazzo è stato surreale. Per fortuna è andato tutto bene. Nei secoli fedeli.a2420899279_10

Che bolle nel pentolone Meridionale Records? Ci sono nuove uscite in vista?

Nel pentolone bollono diverse cose. Intanto abbiamo un’altra cassettina dei DAO, progetto free jazz a geometria variabile di cui vado molto fiero. Poi vorrei collaborare con Craxi Driver per le storie dei serial killer italiani. Ah, infine una compila. Noise on Ostern, con tutta la musica accumulata in anni di giri per l’europa.

Riferimenti web? Dove si può ascoltare e come si fa ad avere la vostra roba?a3229218150_10

https://meridionalerecordings.bandcamp.com Beh potete scrivere a me. Oppure possono chiedere a te. Anche noi siamo una famiglia mafiosa.

Fatti una domanda e datti una risposta.

Il disco dell’anima? La Barca, di Thomas Koner. Non è field recordings, è un film senza immagini. Ve lo consiglio per una navigazione senza meta nell’infinito.

 

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