Ciao Superfreak, di dove sei e che fai nella vita?
Ciao, sono nato e cresciuto a Bari, vivo la mia mezza età a Milano, nella vita parlo tantissimo di argomenti futili, suono tantissimi strumenti che non so suonare, ascolto della musica bellissima e della musica bruttissima che poi voglio ascoltare tante volte per renderla bellissima ma non ce la faccio sempre.
Quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?
Mi piace la musica, il sole, i fumetti, il wrestling e il pesce crudo, ma non il sushi che mangio senza troppo entusiasmo, ma cose più tipo gli allievi (una cosa così https://cibidistrada.files.wordpress.com/2009/02/dscn3005.jpg). Per lavoro mi occupo di tante cose per cui mi interesso ogni volta di cose diverse, ma mai per troppo tempo.
Parlaci della tua etichetta Lepers produtcions.
La Lepers produtcions è la miglior etichetta del mondo. Distribuisce musica bellissima (scusate se sono di parte) in free download su www.lepers.it. Qualche volta stampiamo anche cd-r, cassette, vinili, cd, magliette, asciugamani, tazzine da caffè, bambolotti a seconda della voglia e dei soldi. Cerchiamo di distruggere tutti i gruppi che ci entrano.
Da quanto esiste la Lepers? Raccontaci un po’ di storia e da come è nata l’idea di mettere in piedi un’etichetta di questo tipo, dedita quasi esclusivamente a uscite web free download.
La Lepers Produtcions è la figlia diretta di un gruppo in cui suonavo con altri lebbrosi: gli Altierjinga Lepers. Ognuno di noi aveva altri mille progetti, volevamo che il mondo li ascoltasse, non avevamo una lira, sapevamo che non avrebbero reso un soldo e decidemmo (all’incirca 10 anni fa) di raccogliere il tutto sotto un’unica sigla “Lepers Produtcions” distribuendola gratuitamente. Nella nostra visione eravamo i lebbrosi della musica, quelli da cui vuoi stare bene lontano e proprio per questo abbiamo attratto e accolto un pò di lebbrosi italiani, europei, americani. I lebbrosi oceanici, asiatici e africani per ora si sono tenuti ben lontani, ma speriamo in un domani.
Quanti siete?
I lebbrosi per definizione perdono pezzi e proprio per questi nel Quartier generale lebbroso siamo sempre meno, oggi in pratica faccio quasi tutto io, convoco l’antico consiglio lebbroso per valutare nuove candidature, mi avvalgo di collaboratori esterni occasionali e ho uno stagista a cui affiderò tutto quando morirò. Lui è Fabrizio dei Plof e se mi deluderà mi spezzerà il cuore come pochi altri.
Che tipo di musica vi piace e producete?
I nostri ascolti sono cambiati molto negli anni, l’ossatura della Lepers è comunque fatta di canzoni di progetti singoli, molto folk (weird, jkdshf, strano in generale), ma poi facciamo uscire i dischi viaggioni o afro punk. Non abbiamo un genere di riferimento, ma un debole per le canzoni e i tipi strambi.
Parlaci delle produzioni passate.
Oddio, sono un sacco di uscite che debbo dire? Le abbiamo amate tutte tantissimo e al momento dell’uscita ci sembravano la cosa più bella di sempre, raramente ce ne siamo pentiti (e ora magari mi chiederai “Quando?” ma non te lo dico) e altre volte ho detto no ad album per cui non ero pronto economicamente o psicologicamente e che magari ora rimpiango non aver fatto uscire (Dio dei Klippa Kloppa su tutti).
Come funziona il processo di lavorazione di un vostro disco?
Ci sono due approcci:
1) un disco di un perfetto sconosciuto, Ci scrive, l’album ci entusiasma, iniziamo a fargli mille domande finché non capiamo se possiamo esserne amici un giorno e in quel caso lo inglobiamo nella Lepers cercando di lebbrosizzarlo giorno per giorno.
2) un disco di qualcuno che è già lebbroso. Di solito ci scrive che sta per registrare il disco, poi ci aggiorna costantemente sui progressi, magari ci chiede (o gli chiediamo) di aggiungere parti al suo disco, gli diamo una mano con registrazione, mixaggio o quello che è. Quando ormai abbiamo quasi la nausea di sto disco e sono passati tra i 5 mesi ai quattro anni lo rigurgitiamo sul sito.
Siete una free net-label però alcun cose le avete fatte uscire anche fisicamente sui diversi supporti vendendole a prezzi politici. Quando fate uscire gli oggetti fisici, di solito quante copie fate e in che canali le fate girare? Cosa pensate dell’uso e la scelta dei supporti di diffusione musicale?
Non c’è una vera regola, l’oggetto fisico è bello perché c’è il passaggio materiale di qualcosa e in genere non è sostituivo del free download, all’inizio facevamo cd-r senza copertina e li vendevamo al prezzo di costo (20cent ca.) poi abbiamo iniziato a divertirci a stampare e ritagliare le copertine. Ovviamente coi cd- r stampavamo di volta in volta senza un numero limitato di copie e cambiando spesso dimensioni e soluzioni grafiche. Stesso approccio per le cassette di cui facciamo tirature limitatissime tra le 30 e le 60 copie. Di vinile ne abbiamo prodotto solo uno (Bokassà) perché eravamo convinti di suonare tantissimo e guadagnare moltissimo; eravamo talmente tanto convinti che altre fantastiche etichette si sono fatte contagiare tirando fuori un sacco di soldi. I dischi li vendiamo agli amici, a quel pugno di appassionati, a chi va ai concerti dei gruppi lepers che suonano dal vivo
Quant’è impegnativo tenere in piedi la Lepers?
L’idea è sempre stata di mantenere il lato ludico della cosa, quindi dedichiamo alla Lepers il tempo che abbiamo affinché la cosa sia divertente. Ovviamente da quando ho superato i 70 anni è sempre più difficile, ma non ancora impossibile.
Hai qualche aneddoto da raccontare legato all’uscita di un disco in particolare?
Credo che la cosa più bella di ogni disco uscito per la Lepers è che poi a un certo diventiamo amiconi: è successo con i Bread Pitt che oggi mi affidano i loro bimbi per renderli delle star, è successo con Tiziano Serra con cui ci incontriamo segretamente in stazioni e aeroporti da anni per mai più di 45 minuti, è successo con Solquest (aka Stefano Spataro di Hysm?) con cui ci mandiamo cuoricini nelle chat e i Rambo che mi hanno invitato al loro matrimonio (sì, fra di loro, tutti insieme)… fino a Fabrizio dei Plof che ad oggi è il mio erede. Generalmente se un gruppo fa più di un album nella Lepers, già dal secondo puoi vedere apparire il nome di qualche altro lebbroso tra i collaboratori.
Che bolle nel pentolone Lepers? Ci sono nuove uscite in vista?
Adesso abbiamo appena fatto uscire due album. Jhator che è un album di chitarre e sax pseudo subsahariane suonate da Ferdinando Farro (Maybe I’m) e Andrea Caprara (Luther Blissett/Squarcicatrici). Il Cloro che è un duo che fa no-qualchecosa appena entrato nel nostro roster a cui, per approccio e apparente menefreghismo, vogliamo tanto tanto bene. Nell’imediato futuro ci sarà sicuro qualcosa dei Centauri, probabilmente in collaborazione con i Dead Horses.
Riferimenti web? Dove si può ascoltare e ad avere la vostra roba?
www.lepers.it che poi da oggi è il bandcamp e permette direttamente gli ordini.
Una domanda a se riguarda il mitico festival “Sabbia nelle Mutande” che organizzate ogni anno sulle spiagge nei dintorni di Bari. Come vi è venuta l’idea? Raccontaci la sua storia e quello che accade al SNM.
Tempo addietro organizzammo il concerto di G I Joe, Superfreak & Frogwomen e i Nervous Kid; sulla spiaggia di Cozze (BA). Un generatore di corrente, pochi amplificatori, un secchio col ghiaccio e le birre. Da lì partì l’idea di trasformarlo in un appuntamento annuale con mille gruppi e poche regole: Birra a poco, nessun soundcheck, no techno ampliandoci, ma mai troppo per non stanurare la cosa. Il trasporto di casse di birra e amplificatori i per 400 metri tra scogli e fichi d’india è l’esercizio fisico annuale necessario perché il più grande festival mai realizzato a Cozze si realizzi e lo affrontiamo sempre con piacere. Frogwomen/Gemoschio/Turbo (a seconda dell’incarnazione del momento) è l’uomo chiave perché si realizzi il festival e non dovreste mai smettere di ringraziarlo.
Fatti una domanda e datti una risposta.
Cosa ci hai guadagnato?
Legami d’amicizia inspiegabili (non importa li abbia visti 4 volte in vita mia e che stiano a Genova, Corato, Campi Bisenzio, Brno etc.) ma anche i litigi più grandi di sempre. La mia vita è migliore e anche la mia conoscenza della geografia.
Lepers Produtcions – Free netlabel:
https://www.facebook.com/lepersprodutcions