Ciao Jonathan, di dove sei e che fai nella vita?
Sono nato a Ottawa e cresciuto tra Canada e Italia da bambino. Ormai da tantissimi anni vivo a Bologna. Suono in un gruppo che si chiama His Clancyness e porto avanti l’etichetta Maple Death Records e l’Handmade Festival. Quando riesco aiuto altre band a fissare concerti. Al momento lavoro come cameriere durante il weekend, il resto della settimana faccio traduzioni da casa o suono o registro altri gruppi quando non sono in tour. In finale ho un programma notturno Obsessive Nights su Radio Città del Capo. Troppe cose.
Quali sono le tue passioni e i tuoi interessi?
Per ricollegarmi a sopra, la mia passione principale è suonare musica e di conseguenza viaggiare, vedere posti nuovi e suonare. Sono ossessionato dalla storia della musica ed il 70% delle mie letture rimanda a quello.
Parlaci della tua etichetta Maple Death Records?
E’ nata circa un anno fa, la prima uscita è stato lo split tra His Electro Blue Voice e Havah due band italiane che amo molto e che secondo me potevano in qualche modo stare assieme. Poi il debutto di Stromboli, che è Nico di Buzz Aldrin e His Clancyness, mi ha veramente folgorato, sono sempre stato molto innamorato del suo talento e abbiamo una saletta/studio assieme. Poi una band del mio migliore amico inglese, Paul, i Bad Meds, noise-punk da Liverpool, i Disappears ovvero la band di Brian dei Ponys e 90 Day Men, Jack Name e infine ora sta uscendo Krano.
Da quanto esiste la MDR? Raccontaci un po’ di storia e da come è nata l’idea di mettere in piedi un’etichetta di questo tipo.
Gennaio 2015, in testa da molti anni prima. Nel 2004 circa dovevo stampare questo CD ad un amico chitarrista, Stefano Pilia, doveva essere il suo debutto ma poi non sono riuscito a mettere insieme i fondi per farlo e quindi è rimasto tutto in standby. Devo dire che l’idea, suonando da tanti anni, è venuta semplicemente dal non dover più scontrarmi con nessuno. Fare le cose con i miei tempi, seguire tutto in casa, con le proprie mani, non dover discutere di niente.
Quanti siete?
Principalmente io, poi mi aiutano un po’ di amici, principalmente Giulia che mi aiuta con le foto, le grafiche, pacchi, supporto morale ah ah, Michele che era il mio vicino e scherzosamente è “intern” e mi aiuta a spedire le cose in giro o quando facciamo serate banchetti, Emanuela che ha curato alcune grafiche, disegnato il logo… Spesso facciamo queste serate in casa con Michele, Cecilia, Giulia e Nico dove assembliamo le cassette o i dischi, tagliamo quello che c’è da tagliare, ascoltiamo dei dischi, beviamo quacosa… è sempre un bel rituale. In furgone poi essendo spesso in tour con Jacopo (batterista His Clancyness) e Giulia e Nico spesso discutiamo o gli chiedo pareri, insomma frullo le idee insieme a loro.
Che tipo di musica vi piace e producete e come contattate i gruppi che producete?
Difficile rispondere a questa domanda, un po’ li sai penso i miei gusti, io ho in testa un ideale che non saprei come definirlo se non usando il termine “musica densa”, dove si sente che dentro, la persona, il gruppo, ha messo veramente tutto. Non sono per niente interessato a far uscire la copia della copia del gruppo garage americano o del cantautore californiano emulo di…
Penso che la matrice rock’n’roll si sentirà sempre in tutte le uscite, che sia una cosa più noise o più sperimentale, penso che la base sia sempre il rock. Mi piace il fatto di raccontare poi tante storie “musicali” che avvengono in Italia o nella mia zona. Penso che meritino di essere conosciute. Per quanto possibile ogni uscita voglio che abbia una identità particolare e personalità unica, ben conscio che non è una cosa facilissima. E questo si lega alla seconda parte della domanda, direi che tutte le band che sono uscite sono amiche, o amici di amici, mi piace l’idea che pian piano si sta creando una sorta di famiglia allargata. I gruppi li contatto così, spesso parte da un amico. Per esempio una delle prossime uscite, un ragazzo di Vancouver, Whitney K. me l’ha consigliato un altro artista, tale Cindy Lee, che era il chitarrista dei Women, band che amo, con cui ero stato in tour 5-6 anni fa.
Che tipo di supporti prediligete?
Dipende dai soldi che riesco a mettere da parte. Sono un gran fan delle cassette, ho iniziato ad ascoltare la musica su quel supporto e fino a due anni fa anche la mia macchina andava a cassette. Mi piace perchè costa poco e permette di sperimentare, secondo me dà anche una certa libertà al gruppo, poca pressione e spesso così escono le cose migliori. Diciamo comunque per risponderti cassette e vinili. Con Krano abbiamo appena fatto anche il cd, espressamente perchè Krano dice che ai suoi amici veneti non riesce a vendere altro. Ha.
Parlarci delle produzioni passate?
Mi sa che ho già risposto, sorry.
Come funziona il processo di lavorazione di un disco MDR?
Tutto quello che riusciamo a fare noi, lo facciamo noi. Se il disco non è masterizzato, spesso sento un amico che lo possa fare, Nico ha una registratore a bobina a 1/4 di pollice e mi ha fatto alcuni master. Poi le cassette ultimamente le sto duplicando tutte io, le copertine le stampo in una copisteria a Bologna che uso da anni, dove posso vedere e scegliere le carte, i vinili li stampo in Germania, inserti e cose così sempre una tipografia a Bologna. Quello che posso tagliare io poi lo faccio in casa. Da poco abbiamo la taglierina. Etichette le timbro io. Quasi tutti quelli nelle band che escono per l’etichetta mi hanno aiutato in qualche modo, Sam (Second H. Sam) per esempio ha girato un video bellissimo per Krano, Paul dei Bad Meds ha curato le grafiche di Krano, Giulia le foto, Ema ha curato le grafiche di Jack Name, Stromboli e via così. Michele degli Havah stampa le t-shirt se ne facciamo.
Quanto copie fate di solito per ogni uscita, quante ne riuscite a diffondere (“vendere”) e per mezzo di quali canali?
Dipende, al momento Havah/His Electro Blue Voice 300 LP, Stromboli 170 C30, Bad Meds 125 C30, Disappears 125 C60, Jack Name 100 C60, Krano 500 LP e 500 CD… e via così. Di solito ne faccio 50/100 di cassette e poi tanto le ristampo piano piano in casa se servono. Per ora a parte Jack Name che è uscita da poco sono riuscito a finire quasi tutto. Le diffondo tra le band, ai concerti o alle serate che organizzo, poi ad una decina di negozi in Italia che conosco personalmente, in Europa tramite 4/5 mailorder (Norman, HHV, Kaos Kontrol, Boomkat, Rough Trade), in America a qualche negozio diretto o tramite Tedium House/Revolver e poi tanti scambi con amici che hanno etichette, band ecc. Direi che molte copie le vendo dirette, si è creato un bel giro, chiaramente piccolo, ma mi arrivano ordini da ogni parte del mondo, dal Giappone, Filippine fino al Texas.
Parlaci delle difficoltà che s’incontrano a tenere in piedi una etichetta come la vostra.
Secondo me è molto difficile quando sei una etichetta non di genere, soprattutto agli inizi. Io penso che pian piano se hai una mentalità aperta musicalmente si riconoscerà bene il filo della label Maple Death… ma insomma sicuramente è più difficile di essere una etichetta di garage revival o di solo noise astratto o di dark wave. Ma va bene così. Le difficoltà sono sempre economiche direi, però non mi lamento, quello che riesco faccio… quello che non riesco non faccio. Sono fortunato secondo me perchè suonando tantissimo in giro da tanti anni ho visto tantissime situazioni e fatto molto esperienze e queste mi sono servite per avere le idee chiare e portare avanti questa passione che è l’etichetta, che alla fine si riduce nel far uscire musica di amici in cui credi molto, che ti svoltano la giornata e che vorrei sentire. A Bologna sono stato fortunato, ci sono un po’ di etichette, amici con cui organizzo concerti, e ci confrontiamo sempre, non c’è nessuna rivalità, ci si supporta e ci si rispetta anche se magari si viene da background o ascolti diversi.
Penso ad Avant! e Yerevan Tapes, Agipunk, a Roma la No-Fi e My Own Private Records, Barberia e Fooltribe a Modena, una volta la Gamma Pop, Secret Furry Hole, la tua Bubca, Vida Loca e Boring Machines. Non è solo per citarle, ce ne sono mille che sto dimenticando, però queste le guardo spesso e fanno sempre della qualità e della amicizia il punto da cui partire per “produrre” qualcosa. Sono una fonte di ispirazione.
Hai qualche aneddoto da raccontare legato all’uscita di un disco in particolare?
Krano, penso ha raggiunto dei livelli ormai epici. Anche solo l’inizio, mi arriva questo link a caso con una mail scritta in inglese da Juan Scassa (aka Futeisha) che mi propone il disco del suo amico Krano. Io lo ascolto per giorni e non ci credo sia così bello, lo inizio a mandare ad amici anche oltreoceano (Mike dei Sic Alps che poi ha scritto le liner notes), chiedendo se son fuso io o è veramente incredibile come penso. Ma soprattutto non capisco la lingua, il nome di Juan mi aveva tratto in inganno e avevo pensato subito ad un disco latino americano, mi invento addirittura le parole in inglese… poi scopro che è in dialetto veneto. Qua lo dico, se Juan mi avesse scritto in quella prima mail che il disco fosse cantato in veneto… beh lo so, non l’avrei neanche aperto e invece siamo qua. Grazie Juan, e Krano ringrazia per sempre Juan.
Parlaci delle prossime uscite. Che bolle nel pentolone MDR?
Allora come ti dicevo la prossima uscita è questo ragazzo di Vancouver, Whitney K, mi ricorda vagamente un Harry Nilsson registrato su 4 piste, questa è la sensazione che mi dà, i suoi testi mi hanno mandato fuori. Anche forse Beck ai tempi di One Foot In The Grave. Poi uscirà uno split tra Hallelujah! / Holiday Inn, due band di amici che adoro. Poi uscirà un lavoro di 90 minuti di Second H. Sam, però è una cosa nuova, penso che stia ancora cercando il nome, un viaggio incredibile. Poi spero nuovo Stromboli e nuovo Havah e poi chissà…
Riferimenti web? Dove si può ascoltare la vostra roba, come si fa ad avere i vostri dischi?
Dal sito www.mapledeathrecords.com o scrivermi direttamente a mapledeathrecords@gmail.com
Fatti una domanda e datti una risposta.
Ti faccio una domanda a te, quali sono le tue fonti di ispirazioni costanti?
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