Ciao, Ben Wallers, nell’ambiente godi di una cattiva reputazione mentre in realtà di persona non sei affatto male. Puoi dirci perché non rilasci interviste?
Grazie, in realtà non rilascio interviste perché sono una persona abbastanza noiosa, sono un bravo ragazzo e quindi molto noioso. Penso che le mie interviste siano più interessanti se scritte perché posso argomentare meglio le cose noiose che ho da dire.
Capisco cosa intendi, anche perché quasi sempre le domande delle interviste sono molto stupide e noiose. So che nella vita lavori come giardiniere però mi hai detto che ti occupi di assistere e aiutare le persone disabili e i bambini difficili, questa cosa ha senso per me ed è quindi molto interessante cercare di capire e analizzare gli argomenti e i testi delle tue canzoni che in apparenza sembrerebbero arroganti, pretenziosi e cinici mentre in realtà vengono fuori ed esplicitati con una grande ironia di fondo.
Si certo, però io in realtà sono l’ultima persona che pensa e pianifica quando scrive. Non ci penso molto su, mi lascio solo andare, le parole e le canzoni vengono fuori in qualche modo, spero comunque che quello che dici sia vero e forse questo è il motivo perché alcuni testi e canzoni funzionano e c’è chi le ascolta mentre invece altri non funziona affatto. Alcuni testi e canzoni funzionano perché di base c’è qualcosa di moralmente giusto e io lo esplicito con molta ironia e senza prendermi in apparenza troppo sul serio. Questa si chiama satira e io cerco di attaccare delle cose che odio; la mia tattica è l’attacco, cerco di non difendermi, in più non mi piace dire belle cose forse sono troppo arrabbiato con quello che mi circonda. Molte persone mi chiedono perché non scriva canzoni di amore. Il motivo è molto semplice: scrivere canzoni d’amore è una cosa molto borghese e la musica POP lo è completamente. Credo che la musica POP sia nata e ha avuto successo con le canzoni d’amore perché è molto facile vendere l’argomento.
Il mercato discografico fin dagli anni 50, dopo la seconda guerra mondiale è andato verso questa direzione. Io non sento di scrivere canzoni d’amore e quindi non le scrivo
Nelle tue canzoni, i testi e la musica sono un’unica cosa e la musica che in apparenza può sembrare per ritardati si abbina benissimo alle parole. Questo modo di scrivere credo che sia molto originale e unico e si ricollega al discorso affrontato nelle domande precedenti contro la prussica POP borghese.
Si credo di si, però come dicevo prima quando compongo non ho un obbiettivo ben preciso, veramente non so dove sto andando a parare, posso solo dire in modo molto semplice che la maggior parte delle volte ho delle linee di chitarra, dei ritmi… quindi ci suono sopra la batteria e dopo ci metto le parole. Inizialmente, tutto parte dalla musica. Non volendo fare pezzi strumentali tutto questo non può che diventare una canzone; per certo posso solo dire questo : “non so bene cosa sto facendo e neanche da dove arriva…credo solo di aver avuto una buona educazione da piccolo”.
Quale?
Sono andato in una scuola privata fino a 11/12 anni, forse la più cara d’Inghilterra. Ho vinto una borsa di studio, così i miei genitori hanno dovuto pagare solo due terzi del costo totale della scuola.
Quindi tu eri l’orgoglio e la speranza della tua famiglia?
Si, certo. Mio padre voleva che io diventassi un avvocato.
Ah ok! Allora cosa è successo dopo?
Mio padre è un brav’uomo e voleva solo consigliarmi gentilmente:
“Ben, spero vivamente che tu diventi un avvocato“, non voleva impormi ovviamente di esserlo. Io gli ho gentilmente risposto: “ok , babbo..ma io non voglio essere un avvocato!”
Hai qualche rimpianto adesso?
Certamente, avrei potuto essere ricco. Forse in un altro universo avrei potuto essere il miglior avvocato di sempre, adesso il mondo potrebbe essere migliore, un mondo dove anche gli operai e gli infermieri avrebbero gli stessi diritti di chi in realtà ne ha molti di più.
Quindi quando scrivi le tue canzoni la tua intenzione non è rompere i taboo ma collegare cose diverse insieme e parlarne?
Ad esempio negli ultimi tempi tutti stanno parlando di pedofilia e tu hai fatto due John Peel session con il tuo vecchio gruppo the Male Nurse.
Si, ben due!
E John Peel ha fatto sesso con…
…una quattordicenne…si è così.
E tutti dicono che nell’ambiente delle radio pirata si facevano grandi orge e si assumevano droghe in quantità massiccia e i boss di tutto questo erano i Dj al quale tutto era permesso…gli stessi Dj che sono stati veri e propri esempio dalla controcultura.
Io non posso sapere chi era realmente John Peel, posso solo parlare delle sue trasmissioni radio. Ho letto il suo libro e ho parlato con lui un po’ di volte al telefono. John Peel aveva un telefono nel suo studio e tu potevi chiamarlo, però dovevi aspettare un bel po’ prima che ti rispondesse. Da come l’ho conosciuto sembrava una brava persona con un infinita conoscenza e gusto della musica, ciò non esclude che non fosse ossessionato dalle ragazzine. Non sono affatto sorpreso che potesse esserlo e questo comunque non significa che non fosse una brava persona…poteva essere un bravo ragazzo e allo stesso tempo un pedofilo. Molte ragazzine a 14 anni fanno sesso, ma ovviamente non sanno cosa sia il sesso ma io so per certo che molti uomini sono dei predatori e vorrebbero fottere qualsiasi cosa che si muova. John Peel era come la bibbia quindi molti appassionati si rifiutavano di credere a queste storie per paura che le loro Peel Session fossero infangate.
John Peel amava i Fall e anche la tua roba.
No a lui non piaceva la nostra roba, perché io indossavo un cappello. Quando era in diretta diceva spesso: “Se c’è una cosa che non mi piace sono i gruppi che indossano cappelli“. Non gli piacevano neanche i miei testi e le cose che dicevo. Gli piacevano i Male Nurse e una volta nel 2008 ha messo anche the Rebel ma da quanto ne so non ha mai passato i Country Teasers…anzi forse qualcuno mi ha detto che ha passato una delle nostre canzoni
Tipo come esempio negativo “Non cantate nulla come loro!“
Ahhhha, no, credo che lui abbia passato “Secrets in Welsh“, con i testi gallesi, perché Peel era un grande fan dei Datblygu, un gruppo gallese che amavo. Loro erano i miei eroi ma adesso sono abbastanza anziani, anche io sono abbastanza vecchio. Credo che il r’n’r dovrebbe essere fatto dai giovani, è una cosa sessuale, dai vecchi invece se va bene puoi aspettarti solo dei buoni album.
Prima abbia rammentato i Fall. Mark E. Smith sta ancora facendo buone cose, non sempre, ma a fasi alterne. So che sei un grosso fan dei Fall, sai mica se lui ti conosce e cosa pensa della tua roba?
No. Credo che a lui importi ben poco di me o dei gruppi a cui piace la sua musica e a me non importa un bel niente cosa pensi lui della mia perché credo che Smith sia pazzo.
Ho appena letto il libro The Fallen, e poco tempo fa il libro di John “Drumbo” French, il primo batterista di Captain Beefheart’s Magic Band.
Ah veramente? Vorrei leggerlo anche io!
Tutti e due i libri sono molto interessanti e affrontano in modo diverso l’argomento del “genio” e dell’imposizione di scelte artistiche e composizioni all’interno sia dei Captain Beefheart’s Magic Band e dei Fall.
Capisco dove vuoi andare a parare..ahh ah ah! Ma nel mio caso la faccenda è diversa, io penso che gli altri componenti dei Country Teasers volevano solo essere in un gruppo, suonare e divertirsi; a fare le canzoni ci pensavo io. Loro sono sempre stati contenti che io fossi il capo, ma credo comunque che la mia sia sempre stata una dittatura benevola. Non mi sono mai preso troppo sul serio e non ho mai detto agli altri esattamente cosa dovessero fare.
Nel libro su Captain Beefheart’s Magic Band si racconta come il capitano scegliesse di volta in volta i musicisti che dovevano essere bravissimi ma anche giovani mentre lui era più vecchio di loro di 10 anni e più. Un metodo molto strano..non pensi?
Certo molto strano, comunque i risultati sono stati grandiosi e sono dalla parte di Machiavelli Capitano. Certo lui era mentalmente malato e ha manipolato di volta in volta i musicisti con cui ha suonato, ma ciò non toglie che fosse assolutamente un genio della composizione musicale.
Ho voluto fare l’esempio di Captain Beefheart e Mark E. Smith per arrivare a farti parlare delle differenze tra te e loro. Loro non suonavano strumenti nei loro gruppi ma tu si e questa credo sia una differenza. Puoi dirci cosa volevi che facessero i Country Teasers?
Si, certo. Io registro da sempre e molte cose che sperimentavo non potevo cercare di insegnarle alla band. Magari avrei anche potuto farlo, mia moglie dice sempre “prova a fare una cosa con più volontà e potrai farla“, ma coi Country Teasers ho deciso semplicemente di scrivere canzoni che gli altri avrebbero potuto suonare facilmente senza per forza farlo bene. I Pussy Galore sono stati i miei modelli, se fai le cose, ci credi veramente e riesci a trasmettere delle emozioni sul palco con il rumore o semplicemente in modo originale e personale non importa se suoni male o se non sai suonare. Ho cercato di trasmettere questa mia attitudine agli altri e poi comunque le canzoni dei Country Teasers sono veramente semplici, non bisogna essere delle cime per suonarle in modo decente.
Ho visto un video su youtube dei Country Teasers dove mi sembra suonassero con 5 chitarre all’Hemlock di San Francisco, un video che da una sensazione di una potenza e impatto straordinario che far venire la voglia di prendere un’altra chitarra e unirsi alle altre.
Si, mi sembra che il pezzo sia “Black Change” e che fossimo in 4 chitarre e un basso. Penso che in questo senso siamo stati veramente influenzati fa quel periodo dei Fall che io amo alla follia, cioè quando la chitarra e il basso facevano esattamente la stessa cosa. Questo modo di suonare insieme è venuto fuori perché quando scrivo e compongo da solo le le melodie cerco di rafforzarle con un’altra chitarra e un basso per renderle più potenti. Quando suoni con più strumenti o strumenti diversi le stesse linee il suono si arricchisce notevolmente di armoniche, calore e stranezze varie. all’inizio credevo che fosse stupido e non funzionasse invece mi sbagliavo di grosso.
Conosci gli Sleatford Mods?
Si e mi piacciono un bel pò. I loro testi sono molto belli e articolati; sono molto bravi a creare con le parole situazioni interessanti in un attimo e l’attimo dopo creane di nuove. Molta gente pensa che adesso ci sia solo robaccia in giro che s’impone grazie ai soldi e pubblicità e questo ovviamente può essere anche vero ma è stupido perdere tanto tempo a parlarne, meglio usarlo per dedicarsi a quello che c’è di buono. Sono un grosso fan anche dei Deerhoof e c’è molta altra buona roba in giro.
Si sono assolutamente d’accordo, ti ho parlato degli Sleatford Mods prima perché loro sono abbastanza vecchi, non sono certo gente di primo pelo e in una loro canzone c’è una bella frase che dice “Io ero in delle bands ma poi ho odiato esserlo“.
Si, loro sono vecchi… mi sa che il cantante ha fatto parte di gruppi indies nel periodo Oasis, magari in quel periodo quello era il suo sogno che ovviamente non si è realizzato e si è scontrato con la triste realtà.
Tu invece in una canzone canti “Ho suonato il sax per uno o due anni e odiavo a morte farlo“
I miei genitori mi hanno fatto suonare il sassofono perché da piccolo ho avuto la polmonite e loro pensavano che suonare i sax mi avrebbe fatto bene e in effetti suonare il sax fa bene alla respirazione. Sta di fatto che con il sax io riuscì solo a imparare la parte solista che c’è in The Final Cut dei Pink Floyd e quella era anche l’unica cosa che mi dava un minimo di soddisfazione.
Allora Ben in questo momento ti stai dedicando solo a the Rebel?
Si, perché i Country Teaser non possono più suonare insieme. Il batterista vive a Bedford, fa le sue cose, suona in altri gruppi e ha un bambino piccolo. Il tastierista e il chitarrista, che è il mio migliore amico, vivono a New York e anche lui ha un bambino; resta l’altro chitarrista e mia moglie che a volte suona con me con the Rebel insomma il tempo dei Country Teasers è finito.
Tua moglie è bravissima suona la batteria come un orologio.
Si è vero, lei è il miglior batterista mai esistito.
E’ vero che tua moglie ti dice che non sei abbastanza bravo con la tua musica e la tua arte e potresti fare di più?
Si è vero anche questo. A volte mi fa veramente arrabbiare quando dice così, perché a me piace quello che faccio, cerco di farlo al meglio delle mie possibilità e credo di non poter fare di più. Quando ci prepariamo per suonare live insieme c’è una canzone che si chiama “Kneel, Mulholland: Drive!” che proviamo all’infinito perché io non riesco a suonarla nei concerti; troppo difficile riuscire a cantare e suonare insieme la chitarra su quella canzone per me…ma lei insiste e sostiene che è solo questione di pratica e applicazione. Così la proviamo e riproviamo tantissime volte e io mi sforzo di migliorare. I suoi standards sono molto alti, lei crede molto nella qualità mentre io nella quantità. Ho fatto circa 50 dischi nella mia carriera e molti sono penosi, però lei non ha fatto nemmeno album. Suonare come Rebel insieme a mia moglie e al chitarrista non è facile per difficoltà pratiche quindi lo faccio quasi sempre da solo. Però col chitarrista stiamo lavorando una nostra versione di the Wall dei Pink Floyd. Abbiamo finito il primo e secondo lato, stiamo concludendo il terzo poi ci dedicheremo al quarto…penso che finiremo tutto tra due anni. Mentre con the Rebel registro e suono senza sosta per i fatti miei, non c’è niente e nessuno che può fermarmi.
Registrazioni tipiche da cambretta?
Si proprio così.
Credo ce dovrete pagare una montagna di soldi di royalties se farete uscire il disco dei Pink Floyd.
Ma, non credo, penso che non dovremmo pagare nulla se non ci guadagneremo nulla e come se facessimo un bootleg e sarà divertente perché io e Alastair conosciamo un sacco di gente e stiamo dicendo a tutti del nostro disco dei Pink Floyd. Forse un giorno a Roger Waters arriverà un bigliettino memo sulla sua scrivania con scritto “Questa gente sta rifacendo the Wall” e allora lui tirerà un pugno sulla scrivania e s’incazzerà come una bestia. Ma sai una cosa? Non m’importa un bel nulla, lui potrà denuciarci, ma noi non gli daremo una lira perché non avremo i soldi che ci chiederà e allora andremo in prigione. Ma non c’importa un bel niente, perché ci stiamo divertendo un mondo. Alastair è un pittore, lui vive con quello e lavora duro, io ho il mio lavoro e amo fare musica, ma quello che stiamo facendo ci fa star bene, io devo fare sempre qualcosa che mi fa star bene altrimenti mi sento male. Quindi una volta finito the Wall, noi copieremo il disco e lo faremo girare senza preoccuparci più di tanto di quello che succederà.
Perché avete scelto the Wall?
Tutti e due amiamo quel disco, io ancora di più di Alastair, però è stata una sua idea. Poi anche perchè posso cantare the Wall a memoria perché ho iniziato ad ascoltarlo quando ero un ragazzino. In quell’album ci sono un sacco di cose: è prodotto molto bene, c’è energia, voci di bambini, esplosioni, situazioni drammatiche e grande musica, quindi mi sto impegnando molto nel progetto. Mentre the Rebel è sempre esistito da quando ho iniziato a registrare, perché the Rebel sono io, qualche volta soprattutto da giovane mi sono dato nomi diversi ma alla fine quello che faccio da solo è sempre stato the Rebel. I Country Teasers sono semplicemente le mie migliori canzoni suonate dal gruppo. Ho dovuto insegnarle a chi ci suonava, quindi quando qualcuno parla di the Rebel come se fosse un mio nuovo progetto solista mi arrabbio un bel po’. Io all’inizio non volevo fare concerti e non è stata una mia idea iniziare a suonare live, mi divertivo a registrare e mi bastava, poi qualcuno mi ha detto “voglio suonare la batteria sulle tue canzoni” e io ho detto “OK“. Credo però che suonare in un gruppo sia molto più divertente e stimolante che suonare da solo; the Rebel è solo il mio ego, in 4/5 persone ci sono 5 cervelli che collaborano e quindi il tutto diventa più vero e umano, imprevedibile e incontrollabile.
In 5 persone credo anche che venga fuori un suono impossibile da riprodurre da solo.
Si, proprio così. Forse un giorno risuoneremo, se qualcuno può pagarci abbastanza per coprire tutte le spese e se è anche abbastanza bravo da riuscire a convincerci. Qualche anno fa abbiamo suonato a Parigi ed è stato un fiasco, perché non potendo provare, vivendo in città del mondo diverse non eravamo pronti. Quando non sei più un gruppo vero, hai bisogno di una settimana per provare per fare un solo concerto e quindi credo che sia stupido continuare e cercare di mantenere una band viva, non vale proprio la pena.
Comunque Country Teasers non moriranno mai…
I Country Teasers non moriranno mai.
Cosa faresti se per qualche motivo non potresti più fare musica? Diventeresti pazzo, uccideresti qualcuno o prenderesti più droghe?
Di droghe non ne prendo più da tempo, credo che ucciderei qualcuno. Però forse potrei disegnare, mi piace molto disegnare e anche scrivere. Se mi avessi fatto questa domanda 3 anni fa la mia risposta sarebbe stata completamente diversa, mentre adesso mi sento abbastanza bene anche solamente a stare seduto, guardando il cielo. Però se non suono e non faccio musica per molto tempo mi deprimo, per me è un po’ come mangiare, respirare e dormire. Quando mi sento depresso, vedo tutto nero e mi chiedo: “Ma perché? Perché? Qual’è il motivo?” Non c’è nessun motivo sensato nel fare musica o cose creative e non posso neanche diventare ricco, ma non fare queste cose mi fa sentir male. Quando mi sento depresso, mi alzo immediatamente per andare verso la macchina da scrivere o la chitarra. L’arte nella nostra di cultura non è vista di buon occhio è praticamente spazzatura, dovresti essere almeno un idraulico o un calciatore. Non c’è nessuna concreta giustificazione per essere un’artista, non c’è una sveglia che alle 9 suona e ti devi mettere la giacca per andare nella tua fabbrica di arte, sei solo tu. Kippenberger diceva “Quando ti alzi la mattina e sei un’artista è veramente difficile! Devi prendere il tuo machete e attraversare la giungla“, non c’è nessuno che ti può aiutare e nessuna ragione perché lo fai, lo devi fare e basta. Ma non è così semplice, perché quando ti esce tutto bene viaggi in uno stato di completa beatitudine mentre quando per esempio lavori tanto tempo a una canzone e proprio non vuole venir fuori ti senti veramente un coglione.
Quando ti succede così che fai?
Lavorandoci, provo in tutti i modi a correggere le cose che non vanno, ma se alla fine non ci riesco, cancello tutto quello che ho fatto fino a quel momento.
Magari molte volte non tutto può uscire bene alla prima e ci vuole solo più tempo per costruirlo…
Si certo, ma con le mie canzoni parto da una melodia e appena ho qualcosa registro subito. Una volta che ho una melodia che mi sembra buona devo farla diventare una canzone. Se ci lavoro molto senza risultati e arrivo a un punto un cui la melodia è completamente diversa da quella che avevo registrato all’inizio smetto di lavorarci e basta. E’ come se durante il processo creativo sbagliassi strada. Qualche volta penso alle canzoni che mi sono venute bene e credo che sia stata anche fortuna se sono venute così, perché ogni decisione che ho preso, il tipo di batteria, il suono di chitarra sono stati presi in un attimo.
Nessuno ascolta tutti gli esperimenti falliti?
No, però chissà…magari gli esperimenti falliti in un universo parallelo potrebbero essere pezzi primi nelle classifiche. Magari se avessi preso le giuste decisioni, gli esperimenti falliti potrebbero essere belle canzoni e non sarebbero finiti nel bidone della spazzatura, perghè ogni mia canzone inizia sempre nello stesso modo con una singola nota nello walkman. E tutta fortuna, duro lavoro e essere un genio. Si dovresti essere un genio per fare le cose sempre bene…ahh..ahh.ahh..ahh
intervista tradotta da rokkosadventures.at