Devozione hardcore
Devo – Hardcore Volume 1/2 (Superior Viaduct, 2013)
I sogni utopistici di rivoluzione degli anni Sessanta sono finiti.
Gli studenti universitari Mark Mothersbaugh e Gerald Casale sono testimoni di uno spettacolo traumatico che si svolge nel loro campus universitario:
il 4 maggio 1970, al Kent State University, in una manifestazione studentesca contro il presidente Nixon e la guerra del Vietnam, la guardia nazionale apre il fuoco sugli studenti disarmati uccidendone quattro e ferendone altri nove.
“Fu un momento profondamente terribile per me e vidi i miei amici Jeffrey Miller e Allison Krause uccisi a sangue freddo da quei bastardi” così dichiarò Casale a un intervistatore. “Fino ad allora ero un hippie e pensavo che il mondo fosse essenzialmente buono… quel giorno smisi di esserlo e iniziai a sviluppare l’idea della devolution”.
Questa tragedia portò Casale e Mothersbaugh a reclutare i loro fratelli più giovani e il batterista Alan Myers per formare i Devo, una delle band che ha cambiato il mondo della musica per sempre.
Il mondo dei fiori era finito, adesso stava per iniziare qualcos’altro, vari fuochi in giro covavano sotto la cenere e senza alcun dubbio quello che appiccarono i Devo ha cambiato per sempre il concetto e soprattutto la pratica del fare musica rock.
Inutile adesso mettersi a raccontare quello che hanno fatto i Devo è già tutto scritto nei libri che dovrebbero distribuire i buoni professori nelle scuole il primo giorno. Mentre non è affatto inutile osannare l’uscita e la riscoperta di questo tesoro inestimabile che sono le raccolte Hardcore Devo vol 1/2, ristampate pochi mesi fa dalla Superior Viaduct.
Questi tre vinili contengono e rivelano gli esordi e la storia segreta del gruppo. Ben 40 pezzi rozzi, registrati dal 1974 al 1977 su un 4 tracce dentro il loro seminterrato, il momento in cui la scintilla da il la alla fiamma e subito dopo al fuoco e all’incendio che farà macerie delle case di legno sui prati verdi degli hippies.
Lampante, chiaro e limpido come queste demo col senno di poi diano già l’idea di quanto la band diventerà leggenda. Abrasivi, contorti, paranoici, alienati, robotici, asociali il gruppo più demente della storia, questi sono i Devo. “Devoluzione” significava regredire dall’età adulta alla pre-pubertà, unico antidoto contro gli usi/abusi/costumi della società moderna. Dopo aver ascoltato questi pezzi la vostra prospettiva cambierà completamente: vi piace l’avant rock, il post/punk, la shitgaze, la new ave, la cold ave, la minimal wave, la musica disco, il synth-pop, la musica weird, il punk 77, il garage rock, la musica lounge e lo-fi, la musica strumentale ecc ecc… be’ i Devo hanno già fatto tutto e l’hanno già fatto meglio di tutti quelli che sono venuti dopo e di quelli che ci sono adesso.
Quindi… musicisti rock: mettetevi l’anima in pace e fate musica solo per lo stesso motivo per cui l’hanno fatta i Devo, sempre se riuscite a capire il motivo; non abbiate alcuna pretesa di fare meglio perché è praticamente impossibile. Loro sono i peggiori! In alto i nostri culi!